PALERMO – Una sola frase pronunciata uscendo da teatro Biondo di Palermo, dove aveva appena concluso la convention con i candidati alle Politiche: “Non è un sindaco del movimento”. Le parole sono del capo politico del Movimento cinque stelle, Luigi Di Maio, e il destinatario è Patrizio Cinque, sindaco di Bagheria per il quale la procura di Termini Imerese ha chiesto il rinvio a giudizio con sei capi d’accusa: turbativa d’asta, turbata libertà nella scelta del contraente, falso, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio e omissione di atti d’ufficio. Cinque, all’indomani dello scoppio dell’inchiesta, si autosospese dal Movimento cinque stelle.
Le parole pronunciate ieri sera da Di Maio e riportate da un video di Repubblica, tuttavia, riaprono lo scontro politico con il Pd bagherese che attacca: “Dopo la scomunica da parte di Luigi Di Maio ci aspettiamo che anche il M5s di Bagheria prenda ufficialmente le distanze dal sindaco Patrizio Cinque – sono le parole di Daniele Vella, sfidante di Cinque al ballottaggio -. Al di la delle vicende giudiziarie – aggiunge -, che sembrano gravissime, la sindacatura di Cinque è fallimentare. Lo sanno bene i cittadini bagheresi che ogni giorno vivono sulla loro pelle l’incapacità amministrativa di questo sindaco. Le forze politiche – conclude – hanno il dovere di creare un’alternativa al malgoverno pentastellato che ridia una prospettiva di buon governo a questa città. Bagheria ha bisogno di amministratori che abbiano la testa proiettata alle cose da fare per il territorio e non in altre vicende”.
“Il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque abbia un sussulto di dignità e dimostri un minimo di amore per la città: dia subito le dimissioni. Di motivi per farlo ve ne sono tantissimi: amministrazione a dir poco fallimentare, una situazione giudiziaria imbarazzante, anche se noi siamo sempre e comunque garantisti, la cacciata dal Movimento al quale appartiene, con la pubblica sconfessione che ne ha fatto il candidato premier Luigi Di Maio che non lo considera più un sindaco pentastellato”. Così Maurizio Lo Galbo, vicepresidente del Consiglio comunale di Bagheria, commentando la grave situazione politica che si e’ venuta a creare con il rinvio a giudizio del primo cittadino grillino, scaricato dal M5S. “Comprendiamo bene le ragioni vere della defenestrazione di Cinque a pochi giorni dal voto per il rinnovo del Parlamento – commenta Lo Galbo – con l’esigenza del M5S di apparire immacolato ma pensiamo che Bagheria e i bagheresi meritino maggiore rispetto e considerazione, e per questo crediamo che gli elettori debbano riflettere bene su ciò che significherebbe affidare il governo del Paese a un personale politico che ogni giorno da’ dimostrazioni di qualunquismo e di incompetenza”.