Di Marco sulla movida:| "Mie dichiarazioni fraintese" - Live Sicilia

Di Marco sulla movida:| “Mie dichiarazioni fraintese”

L'assessore Marco di Marco

L'assessore alle Attività Produttive, Marco Di Marco, intervendo a margine del convegno presso la Camera di Commercio, cerca di spiegare il senso dell'ormai famosa frase sulla presunta "paura" dei vigili a effetture i controlli nella movida palermitana: "Confermo che le forze dell'ordine svolgono in maniera egregia il proprio lavoro".

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PALERMO – “Confermo che la Polizia Municipale svolge egregiamente il suo ruolo e naturalmente non ha paura di svolgere certe funzioni delicate”. Ai microfoni di Live Sicilia l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Palermo, Marco Di Marco, intervendo a margine di un convegno presso la Camera di Commercio, cerca di spiegare il senso dell’ormai famosa frase sulla presunta “paura” dei vigili a effetture i controlli in certe zone della movida come la Vucciria o Ballarò.

Alcuni giorni fa, infatti, durante un incontro con una rappresentanza di musicisti, dj e titolari di pub l’assessore aveva detto che in quelle aree “non si possono fare i controlli perché i vigili hanno paura ad entrare, a meno che non arrivano con l’esercito, ovvero con un accesso interforze”, scatenando un vespaio di polemiche con tanto di richieste di dimissioni provenienti da più parti.

Anche oggi la polemica continua a riecheggiare, con il segretario aziendale della Cisl Fp per il Comune di Palermo, Nicolò Scaglione, che in una nota ha sottolineato come “la Polizia municipale di Palermo non abbia paura di fare il proprio lavoro, contrariamente a quanto dichiara Di Marco. Anzi da anni chiede di poter avere mezzi, risorse e strumenti necessari allo svolgimento del servizio. Ma questo non interessa alla Giunta Orlando, che si limita ad usare la Polizia municipale come capro espiatorio e specchietto delle allodole per nascondere incompetenza ed approssimazione amministrativa nella gestione della movida”.

Oggi l’assessore rilancia sul contrasto all’abusivismo commerciale e all’illegalità partendo proprio dall’episodio incriminato: “Rispetto all’incontro dell’altro giorno con gli operatori della movida, riscontro che sono state rubate delle immagini e questo fa riflettere. Il senso di quelle parole è relativo agli interventi in un’area molto critica, che nelle ore notturne vede la concentrazione di tantissimi giovani, che naturalmente consumano dell’alcool: la paura si riferiva agli effetti che questo intervento può causare. Per questo gli interventi saranno coordinati con le forze dell’ordine: Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri con i quali già da diverso tempo si è instaurato un rapporto di collaborazione. Si è sviluppata una polemica – conclude Di Marco – secondo la quale la Polizia Municipale non avrebbe fatto i controlli, ma naturalmente i controlli li ha fatti e li continuerà a fare per tutta la durata dell’ordinanza, ovvero fino al 30 settembre”.

Ma dall’ambiente di chi la movida la organizza e la vive tutti i giorni, ovvero musicisti e gestori di pub, continuano a giungere lamentele e richieste di un confronto con l’Amministrazione. E se non ci saranno modifiche, gli esercenti si dicono pronti a impugnare l’ordinanza presentando ricorso al Tribunale amministrativo. La risoluzione è emersa dall’incontro odierno, l’ennesimo, presso il pub “Ricovero” di piazza Leoni, uno dei primi ad essere sanzionato. All’incontro si sono presentanti in più di sessanta.

“Dopo i sette giorni di tempo concordati con Di Marco, presenteremo i nostri dati audio e video sui primi effetti di questa ordinanza, che già per questo fine settimana si presentano negativi”, afferma il consigliere della Settima Circoscrizione Eduardo De Filippis, portavoce delle istanze degli esercenti.

“L’ordinanza non è stata applicata in tutta la città – attacca il consigliere – e permangono le criticità in zone come Vucciria, Ballarò o piazza Magione. Lo scorso weekend i controlli sono stati fatti soltanto in alcuni locali e le pattuglie assegnate dalla Polizia Municipale erano soltanto cinque: tre fra Mondello e Sferracavallo e appena due nel centro storico. E accanto ai vigili non si sono visti i tecnici dell’Arpa che dovrebbero effettuare i rilievi dei valori fonometrici. Valori che, tra parentesi, dovrebbero essere stabiliti dal Piano Urbano del Traffico e non da un’ordinanza”.

“Chiediamo la zonizzazione acustica, come previsto da quel decreto ministeriale cui l’ordinanza fa riferimento per imporre i limiti ai decibel – continua De Filippis –. Si distingua fra le situazioni di illegalità e quelle in cui la musica e l’intrattenimento sostengono l’economica, altrimenti si costringono gli imprenditori a chiudere le proprie attività. Pertanto – conclude il consigliere – auspichiamo che l’Amministrazione voglia rimodulare l’ordinanza. E vorremmo incontrare anche il sindaco Leoluca Orlando, oltre all’assessore: lui per primo dovrebbe scendere nelle piazze della Vucciria e far rispettare le regole, ma dubito che la farà”.


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