Di Pietro in Sicilia e la sua ricetta: | "Berlusconi è finito, ricostruiamo" - Live Sicilia

Di Pietro in Sicilia e la sua ricetta: | “Berlusconi è finito, ricostruiamo”

Un Antonio Di Pietro conciliante e sorridente è intervenuto a Ragusa, in piazza San Giovanni, per sostenere il candidato sindaco Sergio Guastella alla poltrona di primo cittadino della città iblea. Gli equilibri locali sono differenti da quelli regionali e a Ragusa possiamo trovare una strana “anomalia”: il partito del gabbiano sostiene due candidati, a Ragusa e a Vittoria, che fanno parte del Pd. Ed è lo stesso Di Pietro a spiegare, nel corso di una breve conferenza stampa, che “occorre fare patti chiari con gli elettori e dire quale sia la qualità dei candidati. Noi come IdV abbiamo sempre chiesto il certificato penale ai candidati e abbiamo appoggiato la coalizione di centrosinistra, anche se Napoli dimostra che non basta dire sinistra, occorre dire che qualità di sinistra si vuole”.

Ma per Di Pietro è arrivato anche il momento del grande salto, di andare oltre all’etichetta di partito di lotta: “Non ci si deve limitare alla protesta. L’era di Berlusconi è al termine e c’è bisogno di ricostruire il Paese e non bisogna soltanto protestare ma proporre”. Il leader IdV ha poi parlato a una piazza gremita di simpatizzanti e di bandiere anche di altri partiti della coalizione. Appena ha preso il microfono le campane della chiesa antistante hanno iniziato a suonare. “So’ proprio contento se quando iniziano a parlare suonano le campane!” ha detto ridendo Di Pietro, e poi ha scandito il suo messaggio di unità nella coalizione: un “modello Ragusa” o un “modello Milano” da riproporre anche per il governo della Regione.

“Servono coerenza e trasparenza – ha affermato dal palco Di Pietro – e noi non facciamo inciuci, ma alleanze che ci possono portare lontano come è successo a Milano o a Napoli e speriamo anche a Ragusa. Per vincere occorre avere una coalizione unitaria”. Durante il suo intervento l’ex magistrato ha poi toccato uno dei suoi cavalli di battaglia: il referendum e la legalità . Ha ripercorso i suoi trascorsi da seminarista per spiegare che “l’acqua è un dono di Dio, quindi deve restare pubblica e la sua gestione non deve finire nelle mani dei privati”, sottolineando come la questione non sia sollevata “dai soliti comunisti, anche se in effetti qualcuno dice che Gesù è stato il prima comunista della storia”. Dopo le risate Di Pietro si è rivolto a tutti i cittadini, invitandoli a votare il 12 e 13 giugno per scegliere su acqua, nucleare e legittimo impedimento. Poi sulla questione morale ritiene “la legalità come motore di sviluppo del Paese”.

Dal palco sono poi intervenuti Fabio Giambrone, vice-capogruppo dell’IdV al Senato, e Gianni Iacono, coordinatore provinciale, il quale ha ricordato che “all’inizio le riunioni del partito si tenevano in un bar con 2 o 3 persone, adesso dopo tanto lavoro siamo cresciuti tantissimo”. Alla piazza, infine, Di Pietro ha ricordato come “Berlusconi è sempre il solito cattivo esempio e ha creato una classe politica che pensa solo alle sue esigenze”, sottolineando “il disinteresse del governo per l’istruzione e la sanità”. A un cronista che gli chiedeva un pensiero sulla contemporanea visita del ministro Saverio Romano a Ragusa il leader IdV ha glissato sarcasticamente: “Il ministro Romano? Non lo conosco. Conosco solo il disponibile Romano”.


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