CATANIA – “ In DAD senza mezzi? A scuola senza sicurezza? No, scendiamo in piazza per prenderci il nostro futuro”. Questo lo slogan che ha accompagnato la protesta di stamattina degli studenti, in piazza Montessori, contro il rientro nelle classi di scuola secondaria previsto per l’11 febbraio prossimo.
La protesta
Si sono ritrovati in piazza i rappresentanti di diverse scuole etnee e dei comitati, Colonna Studentesca, Collettivo Autonomo Studentesco e Fronte della Gioventù Comunista per contestare un piano di rientro in classe che, gli stessi studenti, considerano senza nessuna garanzia di sicurezza.
Fabrizio Russo è uno studente del Turrisi Colonna “Come già accaduto a settembre il rientro nelle nostre scuole dovrebbe avvenire senza che nulla sia cambiato – dice Russo – nessun potenziamento del trasporto pubblico per evitare i sovraffollamenti, nessun piano per eliminare definitivamente le classi pollaio, nessun cambiamento per la sicurezza di studenti e insegnanti sia dentro sia fuori dalle scuole e nessun potenziamento della DAD che ha evidenziato grosse differenze sociali”.
Numeri e cifre
Secondo un’indagine dell’ISTAT, infatti, il 45,4% degli studenti tra i 6 e i 17 anni, pari a 3 milioni e 100mila, ha difficoltà nella didattica a distanza per la carenza di strumenti informatici in famiglia, che risultano assenti o da condividere con gli altri componenti del nucleo familiare Una protesta studentesca, iniziata già in autunno, dopo i mesi di settembre e ottobre che ha evidenziato, in Italia, circa 65.000 contagiati (elaborazione di Wired dopo la trasmissione dei dati da parte del Ministero) tra personale docente, non docente e studenti.
“No alle classi pollaio”
“Non siamo disposti ad accettare il ricatto tra salute e diritto allo studio – ribadiscono gli studenti dei comitati studenteschi presenti in piazza – si vorrebbe riaprire le scuole senza sicurezza, mentre in DAD non vengono riconosciuti né garantiti i diritti degli studenti e dei professori”. Gli studenti chiedono l’immediato ampliamento delle strutture scolastiche con l’assunzione di nuovo personale docente così da avere classi con un massimo di 15 studenti e un piano di investimenti per il trasporto pubblico che possa garantire a tutti lezioni in presenza, in sicurezza e di qualità.
Attenzione rivolta anche verso i prossimi esami di maturità. “ La maturità non deve essere una corsa ad ostacoli e pertanto deve essere modificata – ribadisce Russo – per mettere in condizioni ogni studente di poter affrontare questo esame con la necessaria preparazione”.