Mancano soltanto poche ore al rientro ufficiale nelle scuole siciliane, ma ancora una volta regna il caos. Tra zona arancione, zona gialla, lezioni in Dad, lezioni in presenza e ricorsi dei genitori – l’ultimo è di gruppo di genitori che chiede di sospendere la nuova ordinanza del sindaco di Agrigento – la situazione è tuttora poco chiara e probabilmente in fase di ulteriore evoluzione. LEGGI ANCHE: Sicilia, scuole chiuse e Dad, riunione dei sindaci: elenco
Famiglie siciliane in attesa
E le famiglie siciliane sono anche oggi in attesa di sapere cosa accadrà domani, quando nell’Isola sarà il giorno ufficiale della ripartenza dopo le festività, dopo la confusione degli scorsi giorni. Nel frattempo, da un capo all’altro dell’Isola fiocano le ordinanze di chiusura. Agrigento e Trapani fanno da apri pista, ma aumenta il numero dei sindaci che, sulla scorta dei dati del contagio, e forti di una previsione normativa della prima ordinanza dell’anno del presidente delle Regione Nello Musumeci, chiudono le scuole. La didattica a distanza non può essere disposta dai primi cittadini che hanno solo il potere, in quanto autorità sanitarie locali, di tenere chiuse le scuole. Stabilire se fare didattica a distanza è invece compito delle istituzioni scolastiche. Al momento, tra le poche certezze c’è che 149 comuni nella regione sono in zona arancione
Intanto, dopo la riunione dell’Anci di ieri pomeriggio, è stato stabilito che a Palermo si torna in classe. Stessa soluzione a Catania. Scuole chiuse invece a Salemi, nel Trapanese e ad Erice. Il sindaco di Petrosino, sempre in provincia di Trapani, ha firmato l’ordinanza con la quale dispone per 10 giorni la sospensione delle attività didattiche in presenza in tutte le scuole. Il provvedimento sindacale avrà efficacia a partire da lunedì 17 gennaio e fino al 26 gennaio. Sarà competenza dei Dirigenti degli Istituti scolastici locali procedere all’attivazione della didattica a distanza. Chiuse le scuole anche a Marsala, con ordinanza del sindaco Massimo Grillo e a Naso, nel Messinese, dove il primo cittadino Gaetano Nanì ha predisposto il rinvio della riapertura.
GLI AGGIORNAMENTI
20.15 – Dad anche a Partanna, sempre in provincia di Trapani. “Con ordinanza n. 4 del 15 gennaio 2022, il sindaco di Partanna, ai fini del contenimento della diffusione del contagio da Covid 19, dispone la sospensione, a decorrere dal 17 gennaio e fino al 26 compreso, delle attività didattiche ed educative in presenza nelle Scuole di ogni ordine e grado, siano esse pubbliche, private e paritarie. Le scuole potranno operare con didattica a distanza”.
20.00 – La didattica a distanza è stata disposta dal 17 al 26 Gennaio 2022 in tutte le scuole del comune di Paceco, nel Trapanese. Il sindaco, Giuseppe Scarcella, con una ordinanza che comprende anche altri interventi di prevenzione per il contenimento della diffusione del contagio da Covid 19.
19.00 – “Domani a Palermo si ritorna a scuola in presenza, ma servono norme più chiare. In Sicilia le condizioni strutturali della sanità e delle aziende sanitarie non reggono all’impatto dell’aumento progressivo dei contagi”. Lo ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, intervenuto stamattina a SkyTg24. “Insieme a un centinaio di altri sindaci siciliani – ha proseguito – abbiamo adottato un’ordinanza, ex articolo 50, valida soltanto per tre giorni per chiedere dati certi che non ci venivano forniti. Quando sono stati forniti dopo le nostre ordinanze abbiamo scoperto che i comuni in zona arancione erano quasi 150. Come detto nei giorni scorsi non posso che prendere atto delle decisioni del Tar, così come hanno fatto tanti altri sindaci, ma continua forte più che mai la richiesta di richiamo alle responsabilità delle strutture sanitarie responsabili”.
18.00 – Intanto, ad una settimana dalla riapertura delle scuole, dopo la pausa natalizia, il ministro Patrizio Bianchi difende la scelta fatta dal governo: “Il famoso disastro che ci doveva essere con la riapertura della scuola non c’è stato”, ci sono stati “disagi differenziati zona per zona, ma la scuola ha riaperto e si è affermata la convinzione che la scuola è un elemento fondante, la scuola è la priorità, è un diritto”. Qualche criticità però sembra permanere: dalla mancata distribuzione nelle scuole dell’infanzia delle Ffp2 alle complicazioni burocratiche sulla quarantena e sui rientri per i contagiati, dall’attesa per gli stipendi per il personale chiamato a rafforzare l’organico per l’emergenza Covid alle decisioni locali che vedono scuole chiuse nonostante le indicazioni di diverso indirizzo. E’ il caso della Sicilia dove si registra un vero e proprio caos. Il ministro Bianchi assicura che le questioni più imminenti verranno affrontate a breve, come la questione della certificazione del rientro a scuola degli alunni che sono stati contagiati dal Covid e hanno superato la malattia. “Semplificheremo”, ha assicurato il ministro. Tra le ipotesi, la certificazione di fine malattia rilasciata dai pediatri, come già avviene per le altre malattie. L’importante per il dicastero è aprire ma di diverso avviso sono in queste ore alcuni sindaci della Sicilia contro i quali tuona la sottosegretaria Barbara Floridia: “Nessuno continui a privare del diritto allo studio i più piccoli, i nostri giovani, tenendo le scuole chiuse mentre tutto il resto è aperto! In Sicilia un’ordinanza di Musumeci ha creato lo scompiglio e da troppi giorni c’è confusione. Questa ordinanza, malamente interpretata, viene utilizzata per chiudere le scuole in zona rossa o arancione, indiscriminatamente”. “Basta la politica gridata da sceriffi”, dice l’esponente M5s, “spalancate le porte delle nostre scuole”. Un appello che rafforza la decisione di un gruppo di genitori che ha impugnato davanti al Tar di Palermo la nuova ordinanza del sindaco di Agrigento che ha disposto la chiusura delle scuole per tutta la prossima settimana. “Dobbiamo fare del tutto perché la scuola resti aperta”, concorda la segretaria generale della Cisl Scuola Maddalena Gissi che non nasconde però il “permanere di alcune criticità”. Domani i sindacati inoltreranno al ministero una richiesta formale per verificare i dati, su contagi e presenze, ad una settimana dalla riapertura degli istituti “in attesa della convocazione del tavolo permanente che ancora non è stato convocato”, fa sapere Gissi. C’è un problema da risolvere in tempi brevi: non ci sono le mascherine Ffp2. “Sembra che non siano arrivate da nessuna parte”, sottolinea la sindacalista ricordando che la struttura commissariale le dovrebbe comunque garantire almeno alle scuole dell’infanzia e agli insegnanti di sostegno. La Cisl fa presente anche che “manca la copertura degli stipendi del personale” che era stato assunto per l’emergenza, “parliamo degli stipendi a partire da ottobre, il personale è in difficoltà per questo, in alcuni casi non hanno confermato i contratti, domani ci aspettiamo un’informazione anche su questo”, dice Gissi.
17.00 – A Siracusa, dove il sindaco Italia aveva disposto la Dad negli scorsi giorni, si torna invece in classe. Il Tar Catania riapre le scuole. La città è in zona arancione e secondo il quadro che si era delineato nelle scorse ore sembrava che ciò bastasse per poter chiudere le scuole. Per il tribunale amministrativo regionale della città etnea, però, non è così: la norma nazionale dice che le scuole si possono chiudere solo in zona rossa. E, così, la regola nazionale è “prevalente” sulla disposizione del governatore Musumeci che invece permette la chiusura in zona arancione. Insomma, per il tribunale, la scuola deve tornare in presenza.
16.45 – A Sant’Agata di Militello, nel Messinese, chiudono le scuole comunali. Ad annunciarlo è il sindaco Bruno Mancuso: “Con ordinanza sindacale firmata stamani è stata disposta la chiusura dei plessi scolastici di diretta competenza comunale del I° e II° Istituto comprensivo e dell’Asilo nido comunale per consentire, a scopo precauzionale, gli interventi sanitari straordinari di igienizzazione e sanificazione degli ambienti scolastici, nei giorni 17, 18 e 19 gennaio 2022, fatte salve le attività di segreteria e amministrative indispensabile per la prosecuzione delle attività scolastiche. Allo stesso tempo è stata predisposta l’organizzazione di uno screening gratuito su base volontaria della popolazione scolastica del I° e II° Istituto comprensivo da effettuarsi a cura del Comune di Sant’Agata Militello nei giorni 17, 18 e 19 gennaio in collaborazione con laboratori e farmacie abilitati come per Legge all’esecuzione dei test per la rilevazione del virus Covid-19, le cui modalità di svolgimento saranno a breve comunicate. Prevista quindi la chiusura delle scuole materne e asili nido privati, disponendo, a carico degli stessi la sanificazione dei locali e dando atto che gli iscritti potranno partecipare gratuitamente alla campagna di screening per i giorni 17, 18, 19 gennaio.
Le misure previste, sentiti i dirigenti scolastici che hanno rappresentato difficoltà organizzative a riprendere le lezioni in presenza, sono state adottate a scopo precauzionale, tenuto conto anche del numero di contagi comunicato che interessano alunni e personale della scuola, che rende necessario procedere ad un intervento straordinario volto a contenere l’eventuale diffusione del virus Covid-19 in ambito scolastico. Risulta quindi indubbia l’utilità di uno “screening” complessivo della popolazione scolastica quale strumento di prevenzione nell’ambito del sistema scolastico, come raccomandato anche dal Ministero della Salute con apposite circolari. A seguito del parere negativo dei giorni scorsi da parte del dipartimento di prevenzione dell’Asp di Messina alla proroga della sospensione delle lezioni in presenza e della nota del Prefetto di Messina che sottolineava le limitazioni del potere di ordinanza dei sindaci sulla scorta delle normative vigenti su scala nazionale e regionale, il sindaco aveva già trasmesso richiesta di rinnovazione del parere dell’Asp, tenendo conto dell’effettivo livello dei contagi a livello locale, con particolare riferimento a quelli che interessano la popolazione scolastica, per cui si attende ancora il relativo riscontro, ragion per cui, seppur con rammarico, allo stato attuale non è stato possibile adottare misure relativa agli istituti scolastici superiori non rientranti nella sfera di competenza comunale”.
16.00 – Cateno De Luca, sindaco di Messina, ha annunciato che firmerà entro stasera la nuova ordinanza di sospensione dell’attività didattica in presenza, visto che Messina è in zona arancione. Il primo cittadino lo ha dichiarato nel corso della protesta che sta portando avanti per la modifica della norma che prevede il possesso del Super green pass per attraversare lo Stretto. VIDEO
15.30 – Anche il sindaco di Licata (Ag) Giuseppe Galanti ha firmato l’ordinanza che tiene le scuole chiuse fino al prossimo 26 gennaio. Le lezioni negli istituti scolastici licatesi non sono mai riprese in realtà perché lo scorso 10 gennaio il sindaco, come gran parte dei suoi colleghi siciliani, aveva firmato il provvedimento di chiusura fino ad oggi Nel frattempo, però, venerdì scorso il presidente della Regione Nello Musumeci, a causa della situazione epidemiologica, ha messo Licata in zona arancione, con decorrenza da oggi e per 10 giorni. Quindi, già dal 10 gennaio scorso, in tutte le scuole di Licata, le lezioni sono riprese soltanto con la didattica a distanza. Secondo il bollettino dell’Asp di Agrigento, a Licata in questo momento ci sono 870 positivi; dall’inizio della pandemia ci sono stati 2.758 positivi e 29 morti.
14.30 – “Così come vi avevo preannunciato ho appena firmato ordinanza per la sospensione della didattica in presenza per ulteriore settimana, la sospensione delle attività dei centri socio-ricreativi e l’annullamento di ogni manifestazione civile o religiosa dove vi sia concreta possibilità di assembramento.Le motivazioni sono molteplici e confermate dalla struttura commissariale per l’emergenza epidemiologica”, ad annunciarlo è il sindaco di Altofonte, in provincia di Palermo, Angela De Luca.
13.45 – Sospese le attività in presenza in tutte le scuole di Castellammare del Golfo, nel Trapanese: il sindaco Nicolò Rizzo ha firmato stamattina l’ordinanza che prevede la chiusura in presenza da lunedì 17 gennaio a sabato 22 gennaio. Le lezioni proseguono con la didattica a distanza prevista dai dirigenti scolastici. Il provvedimento del sindaco Rizzo arriva dopo l’ordinanza del presidente della Regione che ha previsto il passaggio di Castellammare in zona “arancione” e dopo la richiesta, e vincolante, valutazione dell’Asp di Trapani, che ha espresso parere tecnico-sanitario favorevole sul rischio epidemiologico con le lezioni in presenza nelle scuole. “Come previsto dalla circolare regionale, abbiamo richiesto parere all’Asp, autorità sanitaria competente, che si è espressa a favore della chiusura delle scuole in presenza e l’attivazione della didattica a distanza -afferma il sindaco Nicolò Rizzo-. Ho appena firmato l’ordinanza con la quale ho disposto la sospensione delle attività didattiche in presenza in tutte le scuole cittadine per tutta la prossima settimana, dal 17 al 22 gennaio. Un periodo limitato al fine di monitorare la curva dei contagi e tutelare i nostri studenti, le loro famiglie e l’intera popolazione”. Il sindaco Nicolò Rizzo invita ad evitare assembramenti e lancia un nuovo appello alle famiglie perché bambini e ragazzi vengano vaccinati. “Occorre che i ragazzi e le famiglie comprendano la delicatezza del momento e quanto è importante non creare assembramenti al di fuori dell’ambiente scolastico – fa appello il sindaco Nicolò Rizzo- così da limitare i contagi e la diffusione del virus. Invito tutti, ed in particolare i genitori dei bambini e ragazzi, a provvedere alla vaccinazione perché con una immunizzazione più ampia la curva dei contagi possa finalmente consentirci di riprendere le normali attività e il ritorno in classe”.