PALERMO – Si è dimesso l’assessore regionale ai Beni culturali Carlo Vermiglio. La comunicazione è arrivata nel pomeriggio anche sul tavolo della giunta, riunita a Palazzo d’Orleans. Il professore messinese era sbarcato nel governo Crocetta con il varo del “governo politico”, in quota Nuovo centrodestra, la denominazione, in quel periodo, del partito di Angelino Alfano, oggi “Alternativa popolare”. L’assessore era stato in particolare indicato dal deputato messinese Nino Germanà, in procinto adesso di tornare in Forza Italia.
Chi sarà il nuovo assessore
Al posto di Vermiglio arriverà quasi certamente l’avvocato messinese Aurora Notarianni. Esperta in diritto del lavoro è da anni vicina al Megafono. Proprio col movimento del governatore, infatti, l’avvocato stava per essere candidata alle elezioni politiche. Candidatura che doveva essere, in realtà, un “trampolino di lancio” per la candidatura a sindaco di Messina. Investitura che non arriverà, però, visto che l’area politica che fa capo a Crocetta decise infine di virare su Giusy Furnari. Una scelta che amareggiò un po’ la Notarianni: “Non pretendo nulla – raccontava l’avvocato nel 2013 a tempostretto.it – ma una telefonata per dire che è stata scelta un’altra persona, è anche una questione di educazione. Avevo immaginato una squadra di alta professionalità e competenza, ma nessuno mi ha chiesto nulla. Avevo progetti, programmi per lavorare insieme ma senza compromessi, dobbiamo liberarci di forme di parassitismo che ci hanno impedito di crescere. Non puoi dire – aggiungeva in quell’occasione la Notarianni – che vuoi cambiare tutto, fare la rivoluzione e poi usare certi metodi”. Tutto dimenticato, a quanto pare. L’avvocato sarà assessore per cinquantadue giorni. Si attende solo l’ufficialità.
L’aut aut di Crocetta a Vermiglio
L’addio di Vermiglio è legato alla volontà, espressa dal presidente della Regione Crocetta e ribadita in una lettera inviata allo stesso assessore dimissionario, che tutti i componenti della giunta si impegnassero nella campagna elettorale, a sostegno del candidato alla presidenza Fabrizio Micari.
Vermiglio con una lettera aperta aveva chiesto spiegazioni al governatore: “Se venissero confermate le dichiarazioni a Te attribuite – ha scritto – provvederei a consegnare le mie dimissioni domani stesso. Non ho mai preso parte a competizioni elettorali, non ho tessera di partito e ho improntato unicamente la mia azione al raggiungimento di obiettivi di qualità nell’interesse della Sicilia e del suo patrimonio culturale. Anche in questo momento non intendo introdurre deroghe a questo principio”. A questa lettera, Crocetta, come detto, ha risposto con un’altra missiva: “Il nostro –ha scritto Crocetta a Vermiglio – è un governo politico e quindi ho chiesto a tutti gli assessori della giunta di impegnarsi in prima persona nelle prossime elezioni regionali perché abbiamo il dovere di creare tutte le condizioni per vincerle. Non pongo – ha proseguito Crocetta – alcun obbligo sulla scelta delle liste in cui candidarsi, il tema non è la candidatura nelle liste del Megafono, ma ritengo abbiamo il dovere di portare avanti l’impegno di questi cinque anni di governo nelle liste dell’intera coalizione di centrosinistra. Pertanto puoi scegliere in quale candidarti”. Insomma, un vero e proprio aut aut, al quale Vermiglio ha risposto, a quel punto, nell’unico modo possibile: lasciando la poltrona di assessore. E adesso è già partita la corsa alla sostituzione. In pole position l’avvocato messinese vicina al Megafono Aurora Notarianni. Un’altra nomina a disposizione di un governatore che negli ultimi giorni ha fatto piovere su amici, fedelissimi e militanti di partito una pioggia di incarichi pubblici.