Dipendenti inviati nelle dighe | I Cobas: "Trasferimenti scriteriati" - Live Sicilia

Dipendenti inviati nelle dighe | I Cobas: “Trasferimenti scriteriati”

Il sindacato duro contro il governo: "In tema di personale non ha un progetto serio"

PALERMO –  La Regione prova a trasferire alcuni dipendenti regioniali nelle dighe e il sindacato Cobas Codir insorgee in una nota attacca il governo regionale, promettendo battaglia. “Dopo quasi due anni di governo Musumeci- scrivono in sindacalisti -, cominciamo ad avere una triste certezza: la mancanza di un reale, serio, progetto sulla politica del personale regionale. A segnare il senso di questa constatazione le nuove attività di trasferimenti scriteriati di personale regionale (già in servizio in uffici che si trovano in forte carenza organica) per andare a svolgere anche servizi di guardiania nelle dighe senza avere, fra l’altro, la formazione e l’esperienza tecnica per svolgere la delicata attività richiesta”.

“Eppure – prosegue la nota del sindacato – abbiamo più volte segnalato proprio al governo regionale e all’Amministrazione regionale come, attraverso processi di mobilità che coinvolgano soprattutto i lavoratori dei Consorzi di bonifica (ovvero personale già pagato dalla Regione) si potrebbe “portare” nelle dighe, fra l’altro su base volontaria, personale dotato della necessaria esperienza e della indispensabile formazione tecnica; invece, anche l’impegno del governo di portare avanti appositi tavoli tecnici per individuare mansioni e profili in base alle categorie del personale (su cui c’è incertezza) da inviare alle dighe è rimasto lettera morta, nonostante le continue sollecitazioni del sindacato. Si continua a preferire la politica della “coperta corta” che, ovunque venga stesa, lascia inevitabilmente scoperto un’altro pezzo di amministrazione, mettendo in crisi la gestione di uffici e servizi con (anche) la possibile chiusura di alcuni di essi”.

“A tutto ciò si aggiunga – ricorda l’organizzazione sindacale – che l’esecutivo regionale, che entro il mese di settembre 2019 avrebbe dovuto onorare l’impegno di determinare all’ARAN le regole relative alla riclassificazione del personale, sembra essere andato in letargo, dimostrando così di non avere realmente a cuore il personale di ruolo in servizio e di non volere nemmeno mettere mano alla questione della sottoccupazione e del “sottopagamento” della maggior parte dei lavoratori regionali. D’altra parte anche sulla stessa dirigenza regionale il governo ha mostrato il suo vero volto tenendo in naftalina le procedure per il rinnovo contrattuale.

I  Cobas Codir insistono poi sul tema della riclassificazione. “Proprio questo governo regionale il 12 dicembre 2018, con la delibera 516, aveva varato il piano triennale dei fabbisogni di personale 2018-2020 che evidenzia e certifica le reali esigenze dell’amministrazione regionale e che richiede e consente l’immediata riclassificazione del personale regionale: così si potrebbero utilizzare al meglio tutte le risorse umane disponibili e conseguentemente, al termine di queste procedure, procedere alla dovuta mobilità dagli enti regionali alla Regione, nonché ai necessari concorsi pubblici per colmare tutti i vuoti risultanti da riclassificazione e mobilità”.

“Ma – conclude la nota – si ha la sensazione che la politica voglia, invece, calpestare il personale interno per dare spazio solo alle procedure concorsuali esterne che ovviamente consentono di drenare maggiore consenso, così come sembra emergere dagli annunci di questi giorni agli organi di informazione relativamente a centinaia di assunzioni da bandire a breve. Insomma, campagna elettorale e basta! Secondo il governo Musumeci, invece, il personale regionale di ruolo sembra non avere diritto a essere preso in considerazione e a veder riconosciuti i propri diritti e le proprie aspettative”.

Il Sadirs, per voce di Giuseppe Di Paola del coordinamento Beni culturali, spiega: “Siamo contrari ai trasferimenti di questi personale alle dighe, per altro scelto a sorteggio da un settore che è già carente di organico, peggiorando dunque un quadro pieno di criticità”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI