CATANIA – Mentre Rosario Crocetta le ha ex lege abolite, le Province regionali di fatto continuano a esistere. E con loro i fondi a disposizione per l’erogazione di alcuni servizi fondamentali. Tagli inclusi, ovviamente. Il caso è quello delle assistenze igieniche e personalizzate in favore degli studenti diversamente abili delle scuole superiori catanesi. “La Provincia ha sinora erogato tale servizio permettendo agli alunni una fattiva, efficiente frequenza. Improvvisamente, però, ne ha disposto il taglio netto comunicando alle scuole che dal 1 di aprile 2014 non saranno più garantite le assistenze nel rapporto uno a uno operatore-alunno, garantendo il servizio in un rapporto di uno a cinque (quattro, ndr). Ovvero, un operatore di assistenza per cinque alunni diversamente abili”. La denuncia arriva da Ivana Vitale, insegnante in forza di una delle cooperative sociali accreditate presso la provincia di Catania per compiere tale servizio.
“Nelle nostre scuole superiori – scrive in una lettera aperta – sono iscritti tantissimi alunni diversamente abili che fruiscono delle ore di sostegno, con insegnanti specializzati: tra questi, però, ce ne sono tantissimi che portano con sé patologie di grave entità che hanno necessità oggettive, per la propria frequenza scolastica, del supporto di figure professionali in possesso di titolo specifico di operatore socio-assistenziale che collaborano con gli insegnanti per l’effettiva integrazione dei giovani disabili”.
“Le patologie che intacca questa nuova disposizione – continua Ivana Vitale – sono le più gravi. Eppure questi ragazzi, hanno nella frequenza a scuola un momento di comunione con gli altri: i propri compagni, i propri insegnanti, tutto il personale che è per loro esempio di vita normale”. Vittime indirette dei tagli provinciali sono tuttavia i genitori degli alunni in questione: “Sono disperati – si legge nella lettera – hanno lottato tanto per i loro figli, per permettere loro un’integrazione tanto decantata, ma troppo spesso dimenticata”.
Quella sollevata dalla Vitale è tuttavia una questione, rassicura, che ha poco a che vedere con ragioni di stampo economico-occupazionale: “È una lotta per i ragazzi – dichiara a LiveSicilia – si tratta di una battaglia di principio. Sono tante le sfaccettature che coinvolgono le vite di questi studenti. Alcuni di loro non potranno partire per le gite a cui hanno già aderito, creando così un certo scoramento. Va bene, la Provincia potrà non avere fondi, ma non può non accorgersi che non basta un solo operatore per assistere due non ragazzi non vedenti e due in carrozzina contemporaneamente. La mia denuncia – conclude – è un modo per dare loro una voce”.
Esprime solidarietà nei contronti degli utenti del servizio di assistenza, Luca Cangemi, segretario del circolo Benario di Rifondazione Comunista, che ha chiamato la mobilitazione: “La Provincia deve ritirare quest’assurda decisione. Un gesto gravissimo ed ingiustificabile, che non può essere accettato. E che lede un diritto sancito dalle leggi dello Stato e più volte ribadito dalla Corte Costituzionale”.
“Stiamo ragionando con il Commissario per il reperimento dei fondi utili a mantenere l’alto profilo del servizio finora erogato”, lo riferirisce a LiveSicilia Francesco Schillirò, Ragioniere generale della Provincia di Catania. “Sia chiaro però, non abbiamo chiuso alcun servizio. Non c’è alcun rischio che possa venire meno, verrà svolto invece in maniera diversa”. Dietro la scelta dell’ente di Palazzo dei minoriti di rimodulare i termini del servizio finora erogato pesano questioni di equilibrio contabile: “Alla Provincia di Catania – riferisce Schillirò – sono venuti a mancare ben 26 milioni di euro. C’è stato un taglio dei trasferimenti senza precedenti. Con la legge 16/2014 abbiamo avuto un taglio più alto rispetto a quello dello scorso anno. È per noi complicato chiudere il bilancio. Lo Stato e la Regione – continua il Ragioniere generale – hanno pensato di chiudere le Province cominciando a tagliare le risorse. Ma di fatto la macchina esiste ancora. I veri problemi – conclude – inizieranno con la nascita dei nuovi enti”.