Dispersione scolastica, il convegno a Catania sull'impegno di Don Milani

Dispersione scolastica, il convegno a Catania sull’impegno di Don Milani

Presso l'ex Monastero dei Benedettini

CATANIA – Si terrà domani 28 settembre e venerdì 29 settembre a Catania, il convegno organizzato dal Comitato nazionale per il centenario della nascita di Don Milani nella sede dell’Università al Monastero dei Benedettini, sul tema della dispersione scolastica e al quale prenderà parte la Cisl Scuola nazionale e la Cisl Scuola Sicilia.

“Questo incontro  – spiega Francesca Bellia segretaria generale Cisl Scuola Sicilia – rappresenta un’occasione straordinaria per accendere i riflettori su un tema che, in Sicilia in particolare, è un indicatore del livello di povertà, rischio marginalità e rassegnazione, presente tra i giovani in età scolare. Esprimo un sincero ringraziamento per la scelta di realizzare l’iniziativa in Sicilia visto che la nostra regione, e il territorio catanese in particolare, detengono il primato della realtà con la maggiore percentuale di abbondono e rinuncia dei percorsi scolastici”. 

Confronto, approfondimenti, riflessioni, dibattito e proposte che vedranno coinvolti, per due intere giornate, insegnanti, ricercatori, esperti pedagogisti (dettagli nella locandina allegata), rappresentanti istituzionali e  magistrati. Per il settore scuola, la Segretaria Generale Cisl Scuola Ivana Barbacci, affronterà con i segretari nazionali di  Cgil e Uil, in una tavola rotonda, le complesse problematiche e le chiavi strategiche possibili per arginare il fenomeno della dispersione scolastica nel complesso contesto socio culturale del nostro presente.

“Il ricordo e il dibattito intorno alla memoria e all’opera di Don Milani potrà così fornire anche al mondo della scuola, al sistema istituzionale e all’intera comunità del nostro territorio, un segnale molto importante di stimolo e fiducia a fare concretamente di più e meglio” aggiunge Bellia. “Come sindacato scuola siciliano, mi auguro che le due giornate di confronto servano anche a far comprendere al Governo e alle istituzioni locali che alla scuola e al sistema di istruzione e formazione va data la priorità assoluta, superando la pratica degli slogan concentrando risorse, investimenti, programmi con l’obiettivo di innalzare entro i prossimi cinque anni gli standard di qualità dell’offerta scolastica, di partecipazione e rendimento degli studenti”.

La Cisl Scuola Sicilia aggiunge “lo chiediamo da diverso tempo in ogni occasione di confronto con la politica e i governi locali. Così come sollecitiamo l’urgenza di attivare progetti di investimento pluriennali condivisi senza divisione di parte e praticare una continua verifica dei risultati raggiunti.La nostra Sicilia già da parecchi anni non riesce ad attivare crescita e sviluppo. Lo dimostrano il crescente divario col resto del Paese e dell’Europa, il livello preoccupante registrato in disuguaglianze sociali e di emigrazione intellettuale. In tale contesto la Scuola, attrezzata a favorire la diffusione del sapere, continua ad essere, come affermava Don Milani oltre 50 anni fa, l’elemento principale e indispensabile di lotta alla Povertà. A tutte le povertà, antiche e nuove, che minacciano il futuro delle giovani generazioni e della società futura”.

“La Scuola nell’immediato dopoguerra, a cominciare dall’alfabetizzazione di massa, è stato il veicolo determinate di crescita economica, civile, di modernizzazione e sviluppo della democrazia nel Paese. La stessa valenza strategica orientata al futuro dovrebbero avere la Scuola e l’intero sistema di istruzione e formazione attuale, poiché si trovano ad affrontare i complessi cambiamenti del nostro tempo che non hanno  precedenti. La Sicilia è troppo indietro anche in questa consapevolezza generale che ancora manca nel dibattito politico e nel confronto istituzionale e sociale. L’emergenza sociale e formativa necessita sul piano strutturale, e urgentemente, di maggiori e diffusi investimenti duraturi nel tempo (tanto si potrebbe fare con le risorse dei programmi NextGenerationEU). Così come sul piano dell’emergenza sociale va ripensato un nuovo e più efficace Patto Educativo a cui fare riferimento tra il sistema scolastico e le famiglie, per riuscire a coinvolgere gli studenti e a richiamare il loro interesse  sin da bambini, sui valori, l’utilità e la ricchezza di socialità che l’istruzione/educazione rappresenta per tutti” conclude Francesca Bellia. 


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