Ditta del Bingo sotto usura | A sorpresa riaperto il dibattimento - Live Sicilia

Ditta del Bingo sotto usura | A sorpresa riaperto il dibattimento

I giudici hanno disposto la citazione di un nuovo teste.

il processo
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CATANIA. Ad un passo dalla sentenza, i giudici della terza sezione penale del tribunale di Catania, presieduta da Rosa Anna Castagnola, hanno disposto la riapertura dell’istruttoria dibattimentale del processo sulla tentata estorsione ed usura ai danni dell’imprenditore aggiudicatario dei lavori di costruzione del Bingo, nell’ex piazza Alcalà a Catania. Alla sbarra Mario Di Bella e Giuseppe Tropea, ripostesi, Leonardo Parisi, giarrese, e Luciano Messina, acese. La decisione è giunta dopo l’improvviso rinvenimento, ad opera degli agenti della Questura di Catania, di un importante elemento probatorio, uno dei due assegni da 5000 euro che la vittima avrebbe consegnato ai suoi aguzzini. Lo scambio, secondo l’accusa, sarebbe avvenuto al porto di Riposto. Lì l’imprenditore avrebbe ottenuto 5000 euro in contanti, metà da Mario Di Bella e metà da Giuseppe Tropea. In cambio avrebbe consegnato, per l’appunto, due assegni da 5000 euro, il primo per coprire il prestito, il secondo per pagare gli interessi, pari al 20% mensili.

Il pubblico ministero ha chiesto quindi la sua acquisizione agli atti. Ma le firme sull’assegno rinvenuto, secondo il legale della difesa Ernesto Pino, sarebbero poco leggibili e non si evincerebbe alcun collegamento con gli imputati. Per questo il difensore aveva chiesto di chiamare sul banco dei testimoni i due soggetti coinvolti: l’uomo che avrebbe consegnato l’assegno alla vittima di usura, per coprire il prestito ottenuto da due degli imputati, e quello che invece lo aveva poi successivamente incassato. Richiesta a cui si sono associati anche i legali Maria Elisa Ventura e Andrea Lo Presti. Ma il tribunale ha disposto la citazione, per l’udienza del 12 gennaio, solo di quest’ultimo. Il secondo teste sarà chiamato se saranno necessari ulteriori approfondimenti.

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