TRAPANI – I riflettori sono tutti puntati sul Tribunale. Trapani attende il responso del gip, che dovrà revocare o meno gli arresti domiciliari nei confronti di Mimmo Fazio, per capire se la campagna elettorale più strana della storia della città tornerà ad avere uno dei suoi attori principali. Sono passati undici giorni dal giorno in cui i carabinieri hanno fermato l’ex sindaco a Brescia, dove era volato per seguire le sorti del Trapani Calcio dell’amico Vittorio Morace. Da allora Fazio ha dovuto fare i conti con l’impossibilità di portare avanti la sua campagna elettorale per convincere i trapanesi a riportarlo in sella a Palazzo D’Alì, diventando di fatto un candidato ‘fantasma’. Una corsa a handicap per il deputato regionale del gruppo Misto, il quale può incontrare soltanto i congiunti che vivono assieme a lui e il suo avvocato. “Da quel giorno è stata una campagna elettorale più difficile”, ammette Francesco Salone, consigliere comunale uscente e uno dei fedelissimi del deputato regionale accusato di corruzione nell’ambito di una inchiesta che ha finito per scuotere una città che già assaporava il duello tra gli amici di un tempo Fazio e Antonio D’Alì. Inchiesta spezzettatasi ora in più tronconi: non solo Palermo e Trapani, ma anche Messina, Napoli, Livorno e Perugia.
Fazio da un lato e dall’altro D’Alì, che lo volle sulla poltrona di sindaco per due mandati e che ora ha deciso di scendere in campo in prima persona. Anche dalle parti di viale Regina Margherita, dove ha sede il quartier generale del senatore di Forza Italia, non è stata una campagna elettorale semplice: alla richiesta di soggiorno obbligato da parte della Procura di Palermo sono seguite giornate non facili, ma dall’ultimo week-end D’Alì è tornato in piena campagna elettorale abbandonando la ‘clausura’ che si era autoimposto nei giorni successivi alla misura chiesta dai magistrati. “Io ci sono e sono ancora più motivato di prima”, sono state le parole dell’ex sottosegretario al suo rientro a Trapani dopo qualche giorno trascorso a Roma. D’Alì ha incassato anche il sostegno di Berlusconi: “Avanti senza esitazioni”, è il concetto espresso dall’ex premier in una lettera inviata ai candidati al consiglio comunale.
A questo punto Trapani attende la decisione su Fazio, che in tanti descrivono come “determinato e convinto ad andare avanti”. La attende anche quel triumvirato costituitosi pochi giorni fa con lo specifico obiettivo di tenere compatte le truppe e portare avanti la campagna elettorale fino al momento in cui l’ex sindaco potrà farlo “personalmente”. Salone, Diego Di Discordia e Mimmo Marino costituiscono quel coordinamento politico che cerca in questi giorni di portare avanti una candidatura inevitabilmente ‘azzoppata’ dalle limitazioni imposte. “Senza il candidato sindaco è difficile – spiega Salone, consigliere comunale uscente e di nuovo in corsa per un posto nell’assemblea di Palazzo Cavarretta -. I cittadini avvertono l’anomalia di una campagna elettorale sfalsata”, spiega ancora Salone, che ha aumentato i suoi impegni: “Partecipo a tutti gli appuntamenti che prevedevano la presenza di Mimmo – racconta -. La gente è confusa e non può fare a meno di notare la ‘puntualità’ di un provvedimento che va a incidere sulla campagna elettorale. Abbiamo comunque fiducia nella magistratura e sappiamo che Fazio è una persona corretta”.
Intanto, c’è da bloccare sul nascere il disimpegno di chi, nonostante le liste siano ormai consegnate, potrebbe decidere di sfilarsi. E’ accaduto con il candidato della lista costruita in collaborazione con l’Udc, Emanuele Barbara, che resta in corsa per il Consiglio ma che ha ritirato ufficialmente il sostegno all’ex sindaco. Stesso copione con l’associazione ‘Codici’, che aveva espresso alcuni candidati nelle liste di Fazio e che attraverso il suo referente, Vincenzo Maltese, ha comunicato l’intenzione di astenersi dalla campagna elettorale lasciando “libertà di coscienza” ai propri iscritti. Anche l’associazione ‘Progetto per Trapani’, che aveva dato vita a una delle cinque liste di Fazio, ha ritirato il sostegno deputato regionale: uno dei nomi in lista, Rocco Sgrò, sembra essersi disimpegnato ma dal quartier generale di via Virgilio spiegano che “la maggioranza dei candidati” continua il suo impegno. “Non sono uno di quelli che abbandonano la nave quando sta per affondare – ancora Salone -. Io resto a bordo e continuo il miei incontri, fiducioso nell’innocenza di Fazio. Maltese? Non era candidato e credo che non disponga di più di cinque voti”.
Di fatto la posizione di tanti è di attesa. Se la decisione del gip dovesse essere favorevole all’ex sindaco l’umore delle truppe tornerebbe a salire e forse anche quell’invito ad avere un profilo “sobrio ed equilibrato”, espresso nei giorni scorsi dall’Udc Mimmo Turano, potrebbe lasciare il posto a un sentimento di rivalsa nel prosieguo di una campagna elettorale giocata tra i palchi montati nelle piazze di una Trapani già calda per l’estate alle porte e il palazzo di giustizia.