PALERMO – Ennesimo episodio che desta paura a Palermo. Nella notte, a piazza Nascè, sono stati sparati dei colpi d’arma da fuoco ed una ragazza è rimasta ferita.
Sono diverse le reazioni del mondo della politica che chiede più sicurezza in città.
Miceli (Progetto civico): “Città insicura, servono più agenti”
“Mi auguro che dopo questo ennesimo fatto di sangue Lagalla voglia smetterla con la ridicola tiritera di Palermo città ‘statisticamente sicura’”. Lo dice Carmelo Miceli, consigliere comunale e coordinatore regionale per la Sicilia di Progetto Civico Italia a proposito della sparatoria di questa notte a piazza Nascè, a Palermo.
“La verità è drammatica – dice Miceli – e tutt’altro che rassicurante: a Palermo è diventato normale uscire con pistole e coltelli in macchina e il sindaco non può continuare a rispondere ad una città angosciata che ‘siamo nella media’. Lagalla deve svegliarsi. Sappiano tutti che il sindaco, per ragioni di sopravvivenza politica, non ha nessuna intenzione di tuonare contro il Governo Meloni e pretendere rispetto. Ma visto che non può farlo da solo, come gli diciamo da quasi un anno, venga in Consiglio Comunale a farsi dare un mandato pieno per pretendere dal ministero dell’Interno e da quello della Difesa l’immediato invio di poliziotti e militari che monitorino ogni strada della città. Esca dal suo palazzo fatato e guardi la realtà in faccia”.
Zacco: “Inaccettabile, serve l’intervento dell’esercito”
“Quanto accaduto nelle ultime ore nel centro di Palermo, con colpi d’arma da fuoco esplosi durante la notte in aree densamente frequentate, non può essere considerato un episodio isolato. È il segnale evidente di una condizione di insicurezza che incide profondamente sulla qualità della vita dei cittadini e che richiede risposte immediate, serie e strutturali”, lo dichiara il consigliere comunale Ottavio Zacco, di Noi Lavoriamo per Palermo.
“Non è accettabile che, dopo l’istituzione delle cosiddette “zone rosse” nei fine settimana, una persona possa sparare in pieno centro cittadino e non venga immediatamente individuata e arrestata. Ancora più grave è constatare che tali misure, così come oggi applicate, hanno finito per spostare i soggetti violenti di pochi metri, trasferendo il problema appena fuori dai perimetri sorvegliati. In questo modo la violenza non viene fermata, ma semplicemente redistribuita, lasciando scoperte strade e quartieri immediatamente adiacenti”.
“I nostri giovani hanno il diritto di uscire, incontrarsi e godersi la vita, senza vivere nel timore che una serata possa trasformarsi in una tragedia. Allo stesso modo, i titolari delle attività commerciali, i gestori dei locali e i loro dipendenti hanno il diritto di lavorare in sicurezza, senza essere esposti a violenze, minacce o situazioni di rischio che nulla hanno a che fare con l’economia sana e con il lavoro onesto. In una fase come questa è necessario assicurare un controllo continuo, reale e capillare del territorio, ventiquattro ore su ventiquattro. Per questo ritengo indispensabile il ricorso a strumenti straordinari, incluso l’impiego strutturale dell’Esercito a supporto delle forze dell’ordine, con una presenza stabile e visibile, capace di garantire deterrenza e rassicurazione ai cittadini”.
Faraone (Italia Viva): “Con Meloni strade ricordano il Far West”
“Ancora violenza, ancora sangue, questa volta quello di una donna presa a fucilate. A Palermo, come in Italia, la sicurezza è ormai un ricordo. Con Giorgia Meloni al governo le strade italiane ricordano sempre più il Far West”. Lo dice Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva.
“Le scene a cui questa notte si è assistito nel centro di Palermo assomigliano molto a un incubo – aggiunge – Una ragazza è stata presa a fucilate in piazza Nascè ed è grave. Vittima collaterale, pare, di una sparatoria. È questa la sicurezza promessa da Giorgia Meloni prima di arrivare al governo? Peccato che, una volta messo piede a Palazzo Chigi, i dati hanno cominciato a peggiorare. A preoccupare in modo particolare sono quelli minorili”.
“Nell’iniziativa organizzata a Bagheria da Casa Riformista ieri, sono state presentate le statistiche degli ultimi due anni – spiega – I furti commessi a Palermo da minori aumentano del 20%, le rapine del 34%, le estorsioni del 32%. A livello nazionale, invece, secondo lo stesso Viminale i furti crescono del 7%, le truffe informatiche del 25%, le violenze di genere del 10%”.
“Per contrastare un simile scenario, le forze dell’ordine hanno chiesto 10mila agenti in più ma il governo, nella legge di Bilancio, non ha messo un euro, né investito in istruzione e cultura” .
Giambrone (Europa Verde): “Sulla sicurezza la destra fa solo propaganda”
“Di fronte ai sempre più numerosi episodi di violenza nelle strade di Palermo, che coinvolgono molto spesso cittadini che hanno il solo torto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, fa impressione l’inerzia della destra”. Lo dice il coportavoce regionale di Europa verde e consigliere comunale di Palermo Fabio Giambrone.
“Pur essendo ai vertici del Comune, della Regione e del governo nazionale, – aggiunge – i partiti che sostengono Giorgia Meloni sono bravissimi nel fare propaganda elettorale sul problema della sicurezza nelle nostre città, ma al dunque non fanno nulla, non sanno fare nulla”.
“Pochissimi investimenti per potenziare gli organici delle forze dell’ordine, nessuna iniziativa per i giovani, assenza di interventi nei quartieri disagiati e solo pochi spiccioli stanziati nella legge di bilancio per rendere più sicure le città: questo è il triste risultato che i demagoghi della destra offrono agli italiani”, conclude Giambrone.
Il M5s: “Serve la presenza dello Stato”
“Nuova notte di follia e sangue nelle strade delle città italiane. A Palermo una donna di 33 anni è stata ferita per errore da un colpo di fucile in pieno centro, nella zona della movida. Il tutto avviene a poche settimane dall’omicidio del giovanissimo Paolo Taormina, mentre continuano a essere all’ordine del giorno i crimini commessi sulle strade del capoluogo siciliano. Tutto ciò è inaccettabile. La sicurezza targata Meloni che fine ha fatto?”. Lo dicono i deputati del M5S Daniela Morfino, Valentina D’Orso e Davide Aiello.
“Il ministro Piantedosi dove è? – si chiedono -. Nelle prossime ore depositeremo una interrogazione perché esigiamo non slogan o la solita propaganda, esigiamo fatti. Serve la presenza dello Stato, i cittadini e i nostri figli devono potersi sentire al sicuro. Avevamo proposto in Legge di bilancio una serie di emendamenti per rafforzare la sicurezza urbana nelle nostre città, per mettere più agenti a presidio del territorio. Ma ancora una volta questa destra si sta dimostrando totalmente incapace di affrontare e risolvere l’emergenza sicurezza”.
Sindacato di polizia: si potenzi organico forze dell’ordine
“Questa volta, una donna è stata ferita ad una spalla colpita, a quanto sembra, da un proiettile vagante partito accidentalmente da una auto parcheggiata poco distante. La stessa auto, nel tentativo di dileguarsi rapidamente dal luogo, avrebbe travolto due pedoni che stavano attraversando in quel momento”. Lo dice la segreteria provinciale del sindacato di polizia Fsp di Palermo.
“Solo per puro caso quindi, nessuno ha perso la vita. E’ necessario e urgente potenziare l’organico delle Forze dell’Ordine in tutta la provincia di Palermo e, confidando nelle parole del ministro dell’interno Matteo Piantedosi che soltanto pochi mesi fa ha assicurato la copertura del turnover in aggiunta ad un potenziamento degli organici per il controllo del territorio, auspichiamo che tale potenziamento avvenga già dalla prossima movimentazione di personale”.
Le assegnazioni, per Flp, “non sono sufficienti”
“Lo scorso mese di ottobre abbiamo valutato positivamente l’assegnazione straordinaria di 28 nuovi agenti a Palermo. Un primo segno di attenzione verso i cittadini e i commercianti palermitani che chiedono a gran voce maggiore sicurezza – aggiungono i sindacalisti – Ma per dare risposte concrete al territorio, non sono sufficienti gli sforzi richiesti giornalmente al personale impiegato per garantire le zone rosse nel centro di Palermo”.
“Un capillare controllo del territorio passa inevitabilmente dalla possibilità di avere un numero sufficienti di operatori – concludono – e, in questo momento, alla città di Palermo servirebbero almeno cento uomini in più”.

