PALERMO – Il cyberbullismo in Italia è sempre più diffuso. Le principali “vittime” sono donne, immigrati e omosessuali. A dirlo è la seconda edizione de “La Mappa dell’Intolleranza”, ideata da Vox (Osservatorio italiano sui diritti) e dalle Università di Milano, Bari e La Sapienza di Roma. L’odio sul web rispecchia a pieno la realtà: il numero più alto di tweet contro le donne è stato registrato tra agosto e settembre 2015, periodo in cui ne sono state uccise 14. Post pieni d’odio e razzismo istigano anche al suicidio. Secondo il report, molti ragazzini, omosessuali e non, compiono gesti estremi, istigati da giudizi e commenti che gli vengono rivolti contro.
La Mappa geolocalizza i tweet contenenti termini razzisti e identifica le zone in cui vi è maggiore intolleranza. Rispetto alla prima edizione, focalizza la sua attenzione anche sull’islamofobia. Nonostante Twitter non sia il social network maggiormente diffuso, è stato scelto per la sua funzionalità più importante, ovvero il retweet, che permette di condividere un post scritto da un altro utente. In questo odo la Mappa può individuare quante volte sia stato scritto un “hate speech”, e soprattutto in quali zone sia più diffuso.
Il contributo delle Università è stato fondamentale: l’Università di Milano si è occupata di riconoscere i diritti e la violazione degli stessi. Successivamente, La Sapienza di Roma ha individuato varie parole “sensibili” e la loro contestualizzazione. Nella terza fase, grazie ad un software ideato dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari, sono stati mappati tutti i tweet. Tra tutti i tweet analizzati tra agosto 2015 e febbraio 2016 (più di 2 milioni), 112.630 sono quelli contenenti termini sensibili.
Marta Mirabella