CATANIA – Città Metropolitana. Quella di oggi passerà agli annali come una giornata storica. E non può che essere così se alle 11.00 esatte Enzo Bianco ha preso possesso ufficialmente di Palazzo Minoriti. Si tratta dell’insediamento del primo sindaco metropolitano di sempre, un passaggio tecnico che sancisce de jure e de facto la prerogativa del sindaco del capoluogo etneo a reggere contestualmente anche la nuova istituzione nata dalla riforma degli enti locali in Sicilia. L’ex Provincia di Catania torna dunque ad avere una guida politica dopo la lunga fase di commissariamento iniziata nel 2012 con le dimissioni del presidente Giuseppe Castiglione e prorogata più volte a seguito del pantano istituzionale all’Ars che ha di fatto congelato per più di tre anni il varo delle Città metropolitane di Catania, Messina e Palermo.
Prendono di nuovo luce i corridoi di Palazzo Minoriti. Non c’è polvere tra le poltrone dell’ex consiglio provinciale, nonostante l’aula abbia concluso i suoi lavori nella primavera del 2013 senza che quelli che un tempo si chiamavano onorevoli per un diritto scovato ai tempi di Nello Musumeci potessero dirsi arrivederci. Era tutto a puntino oggi quando Enzo Bianco ha smesso la fascia tricolore per indossare quella presidenziale color azzurro Savoia. Il dato cromatico sembra tuttavia provvisorio perché i sindaci metropolitani saranno a chiamati a vestirne una di nuovissima confezione verde-bianco-rossa con un richiamo, appunto, all’azzurro.
Dettaglio, certo. Ma che è segno delle trasformazioni degli assetti istituzionali in corso. E guardando alla storia, Bianco è riuscito dove neanche il suo predecessore e in un certo senso mentore, Giuseppe De Felice Giuffrida, era arrivato: avere contemporaneamente in mano le redini di Comune e Provincia. “Allora Gravina e Trecastagni era altro da Catania, cento anni dopo – spiega Bianco – faccio il sindaco di una Città che è tutt’uno ed è impensabile avere 25 sindaci dell’agglomerato metropolitano”.
Cambia dunque il territorio, ma la logica delle annessioni non è nelle more del processo in corso. Ed è lo stesso Enzo Bianco a rassicurare su questo i sindaci del comprensorio intervenuti oggi a Palazzo assieme al presidente della Regione Rosario Crocetta e al presidente Ars Giovanni Ardizzone: “Le identità di ogni Comune vanno difese facendo squadra. Solo così possiamo vincere la concorrenza degli altri territori. Bisogna collaborare andando oltre ai rispettivi colori politici. Lo dico – aggiunge – dal momento che questa fase è bellissima perché costituente”.
Intanto i lavori della Città entreranno nel vivo già la prossima settimana, quando Bianco riunirà la conferenza metropolitana, organo consultivo che mette allo stesso tavolo tutti i 58 sindaci e i rappresentanti dei consigli comunali. Per l’ultimo tassello istituzionale bisognerà aspettare ottobre, quando entrerà in funzione il consiglio metropolitano, organismo di controllo composto da 18 membri eletti il 30 settembre con voto ponderato dai sindaci e dai rappresentanti dei singoli senati cittadini. Solo allora la partita diverrà davvero politica e Bianco dovrà fare i conti con i ras locali. Intanto il sindaco metropolitano tira un sospiro di sollievo e ripensando all’ipotesi, ormai superata, di elezione ponderata anche per il primo cittadino commenta: “Nessuno avrà diritto di veto, fortunatamente quella manovra non è andata in porto”.