Droga, arresti e i dubbi su Moceo| "Ora speriamo che non si fa sbirro" - Live Sicilia

Droga, arresti e i dubbi su Moceo| “Ora speriamo che non si fa sbirro”

Dopo l'ennesimo arresto, i pusher dello Zen e i clienti temevano che Benedetto Moceo li tradisse.

PALERMO, IL BLITZ ALLO ZEN
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PALERMO – Non si davano pace. Era stato arrestato più volte dalle forze dell’ordine, ma era ancora a piede libero. I clienti abituali e gli altri pusher nutrivano dei seri dubbi e credevano ormai che Benedetto Moceo collaborasse con gli inquirenti. L’ultima volta era finito in manette perché i militari avevano trovato nei pressi della sua abitazione, in via Costante Girardengo, un contenitore per le pillole con nove involucri di cocaina e una busta con ventinove dosi di marijuana e diciassette di hashish.

Erano i primi di marzo dello scorso anno, sette mesi prima dell’ennesimo episodio di cronaca che vide il 48enne protagonista: il 9 ottobre, infatti, Benedetto Moceo rimase ferito nel corso di una sparatoria proprio allo Zen 2. Ad impugnare l’arma da fuoco sarebbe stato il figlio ventenne, in contrasto col padre per questioni di droga. E’ proprio su questo fronte che si stanno tuttora muovendo le indagini che hanno già fatto emergere le tensioni, spesso all’interno di interi nuclei familiari, sulla gestione dello spaccio nel quartiere. Un’attività che aveva permesso all’organizzazione smantellata ieri dai carabinieri, di collezionare centinaia di clienti abituali.

Tra questi, un uomo che acquistava più volte a settimana della cocaina e che aveva alimentato i timori dell’organizzazione nei confronti di Moceo. Dopo aver comprato la sua dose era andato a sniffare dietro ad una baracca: aveva suddiviso la droga in sottili strisce su un tavolo, poi era tornato dai pusher, immortalati da una delle telecamere collocate in via Pensabene. Rivolgendosi ad Antonino Mazza e Moceo aveva così espresso i suoi dubbi:

C: Moceo, ti hanno arrestato?
Mazza: minchia ru culu! Ma lascia stare! Questa è la terza volta! Ma com’è questo discorso?! O nasciu ca camisa o sifici sbirru!
Cliente: aah, ti hanno incocciato assai mezzi?! (Si riferisce alle dosi di cocaina trovate in suo possesso e sequestrate)

Moceo precisava che se avesse collaborato con gli inquirenti, Mazza ne avrebbe pagato le conseguenze e sarebbe stato arrestato. Quest’ultimo non escludeva questa possibilità, in futuro.

Moceo: tu dove sei se mi sono fatto sbirro?! Dove sei tu?
Mazza: eeh boh! Con il tempo si vede se mi arrestano o ti ammazzo! E non è meglio che…
prendi pure i tuoi figli e te ne vai. Perché per tutti mi iettu. Io sono a casa mia. Io non… perché io ti conosco chi minchia sei?!

Dubbi che già in precedenza erano stati protagonisti delle conversazioni tra i vari componenti dell’organizzazione. Anche Zarcone e Catanzaro, finiti in arresto durante il blitz di ieri, temevano che Moceo potesse fornire ai carabinieri informazioni sull’associazione. “Ora dobbiamo sperare che non si fa sbirru”, dicevano. “Tu si cunsumatu”, aveva risposto Zarcone a Catanzaro. Quest’ultimo precisava che in quel caso sarebbero arrivati i guai per tutti: “La batosta e per iddu, tu, iddu. Batoste per noialtri”.


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