Dalla droga alle rapine: comandavano loro | Quindici arresti tra Palermo e Termini - Live Sicilia

Dalla droga alle rapine: comandavano loro | Quindici arresti tra Palermo e Termini

Blitz dei carabinieri. Sgominate quattro bande composte da giovani. Ballarò si conferma la principale piazza dello smercio di cocaina e hashish, venduti davanti ai locali notturni di città e provincia.

OPERAZIONE AQUARIUM
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PALERMO – La droga comprata nella piazza di Ballarò, a Palermo, riempiva le strade di Termini Imerese e dintorni. Oppure veniva spacciata davanti ai locali della movida di città e provincia. Professionisti, commercianti e studenti sapevano dove comprare cocaina e hashish. Tra gli spacciatori più attivi ci sarebbero l’impiegato di una finanziaria palermitana, Mario Cangelosi, un disoccupato, Giuseppe Virzì, e la dipendente di una copisteria di Bagheria, Antonella Vitale.

I carabinieri della compagnia di Termini Imerese e del Gruppo di Monreale, coadiuvati da quelli del Gruppo e del Nucleo radiomobile di Palermo, stanno eseguendo 15 ordinanza di custodia cautelare, di cui 3 in carcere e 12 agli arresti domiciliari. Per cinque indagati scatta l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. L’inchiesta è coordinata dalla Procura della Repubblica termitana. Le accuse contestate sono detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato e ricettazione in concorso, estorsione, rapina impropria e detenzione abusiva di armi.

Quattro gruppi criminali avrebbero fatto la voce grossa per le strade di Termini Imerese. Oltre a comprare la droga dai grossisti palermitani del rione Ballarò, che si conferma una delle più floride centrali di approvvigionamento di città e provincia, mettevano a segno furti e rapine. Il bottino serviva per alimentare il traffico degli stupefacenti, acquistati nel popolare mercato dove avrebbero operato Salvatore Agusta e Paolo Genovese. Loro costituirebbero il cosiddetto “livello superiore” dell’organizzazione sgominata dai carabinieri. “È un’operazione importante visto che spezza l’asse che si era creato – spiega Pierluigi Solazzo, comandante del Gruppo di Monreale – fra droga e reati predatori, tenuto conto che varie persone, pur di avere i soldi necessari, non si creavano scrupoli nel commettere reati che creano grosso allarme sociale”.

Non andavano, dunque, tanto per il sottile pur di fare soldi. Prendevano di mira gli anziani: è il caso del violento scippo messo a segno da un uomo e una donna ai danni di un’anziana che aveva appena prelevato denaro contante alle poste di via Diaz a Termini. La scaraventarono per terra e fu corretta a ricorrere alle cure del Pronto soccorso.

Rubavano moto a Palermo e si facevano pagare per la restituzione: in due occasioni sarebbe stato decisivo il ruolo di un pregiudicato del quartiere Uditore di Palermo.

Assaltavano gli esercizi commerciali: un negozio termitano di articoli per animali è stato preso di mira dieci volte. I rapinatori sapevano già a chi piazzare la merce rubata.

Ma era soprattutto con la droga che gli affari andavano a gonfie vele. Gli spacciatori piazzavano cocaina e “fumo” davanti alcuni noti bar e pub. Lo sballo accompagna spesso le serata di tanti palermitani, giovani e meno giovani.

 


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