Droga e rapine, sgominata gang | Tra i 20 arrestati sei minorenni - Live Sicilia

Droga e rapine, sgominata gang | Tra i 20 arrestati sei minorenni

Le foto degli arrestati in conferenza stam,op

di ANDREA CASSISI Il blitz. Tutti i particolari. I colpi e le botte agli anziani di una gang che era diventata il terrore anche dei commercianti.

GELA-  Seminava terrore a Gela ed in numerose occasione anche a Ragusa ed Enna. Era l’incubo di anziani e commercianti la banda, composta da venti componenti, di cui sei minorenni ed una donna, sgominata la scorsa notte a Gela dai carabinieri. Scippi, furti, rapine, danneggiamenti sono i reati di cui devono rispondere gli arrestati.

I nomi degli arrestati. Le manette sono scattate ai polsi dei gelesi Nunzio Andrea Attardi, 31 anni; Calogero Cavaleri, 33; Alessandro Di Gennaro, 19 anni; Marco Gioberti 26; Manuel Carmelo Giorlando, 20; Giuseppe Iaglietti, 19; Angelo Marino, 30; Luigi Morinello, 29; Antonino Raitano, 23; Roberto Asmetto, 54 anni; Klisman Rinzivillo, 19; Angela Terlati, 40; Catalin Toma, rumeno di 22 anni e Vittorio Comes Graziano 19 anni, quest’ultimo catanese. Obbligo di firma per Mario Bonanno, 20 anni; Francesco Caci, 19 anni; Nunzio Lo Chiano, 22 anni ed Eugenio Sollami di 55 anni.

Gli arresti sono avvenuti stanotte nell’ambito dell’operazione denominata “Golden Boys” che prende spunto dall’appellativo che la madre di uno degli arrestati rivolgeva al figlio “Carusu d’oro”, eseguita dai militari del Reparto Territoriale di via Venezia guidati dal maggiore Valerio Marra e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela e dei minorenni di Caltanissetta.

Le indagini. Gli inquirenti hanno accertato che gli arrestati si muovevano, oltre che su Gela, anche nell’ennese e nel ragusano. A fare scaturire le indagini è stato un episodio di danneggiamento, tramite arma da fuoco, alla vetrina della pizzeria “Il Cantuccio”, di largo San Biagio, nel quartiere Caposoprano. L’esercizio commerciale era di proprietà della madre del pregiudicato Antonino Raitano, oggi arrestato, attorno al quale gli inquirenti si erano concentrati puntando l’attenzione anche sulle amicizie con Giorlando e Iaglietti. L’attività investigativa ha anche consentito ai carabinieri di accertare che Di Gennaro, Morinello, Attardi, Gioberti, Marino, Lo Chiano e Bonanno erano abituali assuntori di droga, cocaina e hashish prevalentemente, che acquistavano con i soldi degli scippi e delle rapine che mettevano a segno.

Gli episodi ricostruiti. Figura di spicco nell’operazione risulta essere Iaglietti che dovrà rispondere dei reati di scippo ai danni di un’anziana donna avvenuto a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa; tre tentati furti tutti avvenuti a Gela: il primo in un appartamento del lungomare, in concorso con Roberto Asmetto; in un secondo caso in due abitazioni del centro storico, insieme con due minorenni. In un episodio aveva partecipato Vittorio Comes. Iaglietti è inoltre accusato di avere portato via da una casa di Mazzarrone, insieme con Klisman Rinzivillo, una collana d’oro e di un altro furto, compiuto con Calogero Cavaleri in una abitazione di Gela, durante il quale alla vittima sono stati sottratti numerosi monili in oro. A suo carico anche danneggiamenti alle vetrine di tabaccherie e distributori di sigarette di Barrafranca, Pietrapezia e Ragusa realizzati in concorso con Manuel Giorlando, Grancesco Caci e due minori. In una occasione la banda riuscì ad impossessarsi di 50 pacchi di sigarette.

Numerosi gli episodi criminali in cui è risultato essere coinvolto Antonino Raitano, accusato di un furto in un appartamento di via Vanvitelli, nel quartiere Settefarine a Gela, durante il quale riuscì a portare via 400 euro in contanti ed un bracciale in oro. Il ventitreenne è anche responsabile di avere sfondato la vetrina della gioielleria “Ottagono” di via Cairoli, nel centro storico di Gela, impossessandosi di diversi oggetti preziosi per un valore di 13.500 euro; deve anche rispondere di furto in concorso con un minore di un quintale di carciofi da un terreno agricolo del circondario gelese. Gli inquirenti hanno anche accertato che lo scorso 13 gennaio sempre Raitano e due minori, si erano introdotti in un’abitazione di una 55enne, e dopo averla legata ad una sedia, imbavagliata e minacciata di morte, le hanno sottratto un telefono, due computer, un orologio e tre spade da collezione. Dalle indagini è emerso che i tre, subito dopo avere messo a segno il colpo, si vantavano di aver malmenato a turno la donna.

Il ruolo della donna. Angela Terlati, collaboratrice domestica, incensurata, ha spesso svolto la funzione di “basista” per la successiva commissione di furti in abitazione ad opera del nipote e dei suoi sodali; la donna infatti, essendo in possesso di numerose chiavi delle abitazioni presso le quali prestava servizi di pulizia, segnalava le case dei benestanti da potere svaligiare e i momenti in cui intervenire. In alcuni episodi è stato accertato che era la stessa Terlati a partecipare personalmente ad un sopralluogo, prima che la banda agisse.

Grazie all’operazione di oggi è stato possibile identificare anche gli autori di un furto perpetrato nel gennaio del 2012 ai danni di Pardo Moda, un rinomato negozio di abbigliamento di Corso Vittorio Emanuele dal quale Catilin Toma, con la complicità di un minorenne, aveva portato via circa 100 Mila euro di roba, in vestiario e calzature. È sempre un minore, insieme con Manuel Carmelo Giorlando, l’autore di una serie di furti ai danni di anziani. In due occasioni riuscì a portare via oltre 35 mila euro dalla casa di un anziano, residente nei pressi della villa comunale Garibaldi. Punto di riferimento per le attività di ricettazione, secondo gli inquirenti, è Calogero Cavaleri, da tempo noto alle forze dell’ordine e gestore di un compro oro del centro storico di Gela; attività formalmente intestata alla sorella, grazie alla quale controllava i traffici dei preziosi ricettati. Durante le indagini sarebbe emersa anche un’altra figura di ricettatore: a lui uno degli arrestati avrebbe consegnato oggetti, provento di furto, senza che il proprietario adempisse alla registrazione ed alle altre prescrizioni di legge.

La droga. Dall’operazione emergono nuovamente le figure di Luigi Morinello, Nunzio Attardi e Angelo Marino, già coinvolti nella operazione “Bombola d’oro” eseguita lo scorso maggio. Gli inquirenti hanno accertato che i tre hanno ceduto cocaina a professionisti disposti a spendere fino a 500 euro a serata. In un periodo di breve detenzione domiciliare, Morinello si è anche avvalso della collaborazione di Marino per la cessione dello stupefacente che avveniva nel quartiere San Giacomo. Figura di rilievo è anche Alessandro Di Gennaro, volto conosciuto alle forze dell’ordine per specifici reati di droga, che gestiva con “spiccato dinamismo lo spaccio di cocaina”, dicono gli inquirenti, controllando un portafoglio di clienti numerosissimo, per un volume di affari di migliaia di euro al mese. Accertati oltre 70 episodi di cessione di cocaina per le strade di Gela per altrettanti clienti. Complessivamente sono stati 150 gli episodi di compravendita di droga che i Carabinieri hanno accertato nei confronti di alcuni arrestati di oggi.

I numeri dell’operazione. Identificati gli autori di oltre 40 furti e tentati furti in abitazioni private ed esercizi commerciali; 10 danneggiamenti eseguiti con la tecnica della “spaccata”, utilizzando cioè delle grosse mazze di ferro per distruggere le vetrine di esercizi commerciali e tabaccai; 2 rapine commesse ai danni di anziani.


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