E adesso revocateli tutti - Live Sicilia

E adesso revocateli tutti

A cosa servono i consulenti vecchi e nuovi, se non a procacciare il pane alle solite e note famiglie che campano non per competenza, ma per omaggio della servitù, per premio alla fedeltà? Mentre fuori infuria una specie di guerra civile, nella Bastiglia assediata ci si preoccupa di aprire portoncini e finestrelle per consentire l'ingresso degli ultimi privilegiati.

Mentre fuori infuria una specie di guerra civile, nella Bastiglia assediata ci si preoccupa di aprire portoncini e finestrelle per consentire l’ingresso degli ultimi privilegiati. Al cospetto delle recenti nomine di marca governativa, verrebbe da scrivere che non ci sono parole. E non basterebbe. Né il silenzio, né la rabbia, né il sarcasmo, né la nausea: niente, nessun gesto potrebbe rappresentare l’indecenza di un potere che ha proclamato una sorta di dittatura in forza delle dimissioni del suo reuccio. Una grande trovata la democrazia sospesa, in attesa delle elezioni, che spalanca la stanza del tesoro al saccheggio,  alle porcherie più infami, senza pagare il dazio dello sdegno. Non c’è più un presidente. Non esiste una responsabilità piena. E nell’interregno si lavora di coltello per piazzare gli amici degli amici. Verranno le urne col loro carico di indignazione, ma la nave dei pirati sarà già salpata con i suoi mozzi e col bottino al sicuro e al caldo nella stiva.

A cosa servono i consulenti vecchi e nuovi, se non a procacciare il pane alle solite e note famiglie che campano non per competenza, ma per omaggio della servitù, per premio alla fedeltà? La magica esperienza della giunta autonomista-riformista è definitivamente naufragata sullo scoglio del consueto meccanismo clientelare, reso ancora più ripugnante dalla fame vera degli esclusi, mentre nel palazzo si banchetta. Vorremmo invitare i signori consulenti e i loro padroncini a un gesto umano di delicatezza. Andate a casa, revocatevi, dimettetevi, sparite. Sì, revocateli tutti. E mentre lo scriviamo, ci scappa già da ridere.


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