Battiato, spunta l'idea | della superconsulenza - Live Sicilia

Battiato, spunta l’idea | della superconsulenza

IL RETROSCENA. Il presidente Crocetta ha chiesto un parere legale per "alleggerire" le imcombenze del nuovo assessore. Alcuni ex componenti della giunta sollevano dubbi sulla possibilità di svolgere quel ruolo "part time". E lo stesso cantautore ha precisato che non potrà dedicare alla Regione tutto il suo tempo. Ecco perché si sta pensando ad altre strade.

L'assessore in pectore
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PALERMO – “Non chiamatemi assessore”. Con queste parole Franco Battiato ha brindato alla sua prossima avventura: quella di componente del governo Crocetta. Non chiamatemi assessore. Un modo per marcare la propria distanza dalla politica. Un concetto ribadito in altri passaggi. Ma anche, in un certo senso, per ammettere la propria diversità. “Chiamatemi Franco”. Non chiamatemi assessore, appunto.

Ma il problema, ovviamente, non è soltanto nella “carica”, bensì anche nelle funzioni. E pare che, sul tema, l’entourage di Crocetta si stia interrogando. Che quella di Battiato sia una scelta apprezzata da tutti, non ci piove. Che la stima nei confronti dell’artista sia ampia, nemmeno. Sulla “volontà” di Battiato di ricoprire quel ruolo, invece, qualche dubbio c’è. Anche stando alle stesse parole del cantautore catanese: “Non posso occuparmi – ha detto al quotidiano ‘Il Mattino ‘ – dei teatri, della Film Commission, della quotidianità di un settore così vasto e importante come i beni culturali. Il mio può essere soltanto un impegno limitato, mirato a determinati progetti, altrimenti dovrei cambiare mestiere. E io sono una persona seria: non posso e non voglio cambiare mestiere”.

Già, ma il mestiere di assessore, allora, chi lo farà? Intanto, va chiarito quale sia l’assessorato al quale verrà destinato Battiato. Inizialmente si era parlato dei “Beni culturali”, poi del “Turismo, sport e spettacolo”. Una differenziazione introdotta dalla legge di riforma della struttura della Regione, la numero 19 del 2008. Questa, per intenderci, fissa e distingue anche le competenze dei due rami dell’amministrazione. L’assessorato dei “Beni culturali”, infatti, si occupa del “patrimonio archeologico, architettonico, archivistico, bibliotecario, etnoantropologico e storico-artistico” oltre che della “tutela dei beni paesaggistici, naturali e naturalistici” e dell’”attività di promozione e valorizzazione delle tradizioni e dell’identità siciliana”. L’assessorato al Turismo, invece, per legge ha competenza su “turismo. Professioni turistiche. Promozione turistica in Italia e all’estero. Manifestazioni ed eventi. Sport. Spettacolo. Cinema, teatri e orchestre. Promozione attività musicali, teatrali, cinematografiche ed artistiche in genere. Vigilanza enti di settore”. Insomma, di lavoro ce n’è. E, in base ad alcune esperienze del passato, è difficile immaginare che si possa fare “part time”. “Non si può pensare – spiega ad esempio l’ex assessore ai Beni culturali Uccio Missineo – di occuparsi di ‘parte della delega’. L’assessore, quando accetta l’incarico, dovrà portare in giunta, ad esempio, tutte le problematiche del settore. Dalla proroga a un dipendente dell’assessorato che deve andare in pensione, per finire con la programmazione dei fondi del Po-Fesr”. E il problema non starebbe solo nella “sostanza”, ma anche nella forma: “La delega si accetta interamente, o niente – precisa Missineo – visto che gli assessorati non sono dei ministeri: non hanno a disposizione dei sottosegretari. Mentre il ruolo del dirigente generale è diverso da quello dell’assessore che, anzi, ha il compito di fornire ai vertici dei dipartimenti le linee politiche, programmatiche”. Infine, una stoccata a Crocetta: “Se davvero si vuole fare la rivoluzione – dice Missineo – serve gente che se ne occupi al 100%. La rivoluzione va fatta a tempo pieno”. Niente di personale nei confronti di Battiato, ovviamente, per il quale però Missineo “vede” più calzante un altro ruolo: “Potrebbe essere un ‘superconsulente’, al vertice di una cabina di regia che si occupi di eventi. In questo modo, sarebbe più libero dalle incombenze burocratiche e occuparsi delle cose che preferisce”.

E l’idea di Missineo non pare così “”azzardata”. Visto che nei colloqui tra politici il problema pare emergere, di tanto in tanto. E se l’assessore uscente Daniele Tranchida plaude alla scelta di Crocetta, bravo “in queste prime designazioni, ad aver dato rilievo al merito e alla competenza fuori dalle logiche degli apparati”, l’ex capogruppo Antonello Cracolici precisa che “Franco Battiato avrà un compito due volte impegnativo, oltre a fare l’assessore dovrà essere ‘ambasciatore’ della Sicilia migliore: sono certo – ha aggiunto Cracolici – che saprà svolgere al meglio entrambi i ruoli”. Ma dalle prime parole del cantautore pare che, se il ruolo dell’”ambasciatore della Sicilia” e quello dell’artista impegnato nella produzione di idee per l’Isola sono ben accetti, gli aspetti più legati al “funzionamento della macchina”, appaiono assai meno graditi. “Sono una persona seria”, ha precisato Battiato. Confermando del resto un’idea assai diffusa. Una precisazione che sarebbe arrivata anche ieri sera, quando, durante un colloquio con alcuni esponenti della maggioranza, Battiato ha confermato il proprio impegno, ma ha ricordato che il suo “vero mestiere” gli toglierà necessariamente del tempo. E potrebbe impedire, spesso, all’assessore in pectore di rispondere ad alcune incombenze che gravano interamente sulle spalle del componente dell’esecutivo: dalla necessità di rispondere alle interrogazioni e alle interpellanze parlamentari, alla presenza nei tavoli Stato-Regione, a quelle in giunta, ovviamente.

Ma adesso, che si fa? Un’idea circolata nelle scorse ore era quella di designare un assessore ai Beni culturali in grado di “sobbarcarsi” parte delle competenze del Turismo (circola in questo senso, sempre il nome di Manlio Mele). Un’idea che dovrebbe essere sostenuta però dalla modifica della legge 19, da compiere in Aula. A questo starebbe lavorando Crocetta, in effetti. E avrebbe persino chiesto un parere a un avvocato dello studio Pitruzzella, Stefano Polizzotto.

Ma c’è anche un’altra ipotesi che si sta facendo spazio, sebbene non al momento supportata da conferme ufficiali. La “serietà” del cantautore potrebbe spingere l’entourage del nuovo governatore a discutere con lo stesso Battiato la possibilità di compiere un “passo di lato”. Ovvero, non certo ad abbandonare il progetto di Rosario Crocetta, sposato con convinzione, bensì a ritagliarsi uno spazio diverso. E in questo senso, c’è anche la legge che viene in aiuto. La Finanziaria del 2005, in particolare, che ha istituito la figura dell’Alto Commissario per la valorizzazione della Villa del Casale di Piazza Armerina. “ La Giunta regionale – si legge all’articolo 80 – è autorizzata a nominare un Alto Commissario al fine di concentrare in un unico soggetto il coordinamento di tutti gli interventi da porre in essere per la tutela e la valorizzazione della Villa Romana di Piazza Armerina affidando specifico incarico a soggetto esterno particolarmente qualificato nella materia dei beni culturali”. Una figura ricoperta da Vittorio Sgarbi fino a giugno, quando in finanziaria è stata prevista l’abrogazione. Ma la figura dell’Alto commissario, che potrebbe essere estesa agli interventi di valorizzazione del patrimonio culturale siciliano, sommerebbe, nel caso di Battiato, diversi pregi: consentirebbe, intanto, al cantautore di incarnare quel ruolo di coordinamento di specifici interventi, idee, attività. Cucirebbe su Battiato l’abito dell’”ambasciatore” voluto da Cracolici, molto più che attraverso la presenza in giunta. E, fatto nemmeno tanto secondario in questi giorni di febbrili colloqui per definire gli equilibri del nascente governo, consentirebbe di liberare un posto in giunta, senza sacrificare l’apporto dell’artista. E pare che qualcuno ci stia già pensando davvero.


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