"Lombardo, non dimetterti"| Poi la precisazione all'Ars - Live Sicilia

“Lombardo, non dimetterti”| Poi la precisazione all’Ars

"Le elezioni regionali ad ottobre? Un calcolo politico. Sarebbe molto più responsabile se il presidente Lombardo concordasse, con tutte le forze politiche, un’agenda di fine legislatura per votare alla scadenza naturale". Parola di Giovanni Barbagallo (nella foto).

LA PROPOSTA DEL DEPUTATO pd BARBAGALLO
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“La Sicilia è sull’orlo del precipizio. La situazione  finanziaria della regione non è stata mai così grave. Si rischia la bancarotta”. E’ questo il grido d’allarme che oggi lancia  Giovanni Barbagallo, deputato del Pd all’Ars, che aggiunge: “Le elezioni regionali ad ottobre rispondono ad un calcolo politico, ma le conseguenze sul piano finanziario saranno devastanti. Il rischio paralisi è concreto. Sarebbe molto più responsabile se il presidente Lombardo concordasse, con tutte le forze politiche, un’agenda di fine legislatura per votare alla scadenza naturale (primavera 2013). Le elezioni anticipate – precisa Barbagallo – non servono per risanare la Sicilia, ma per fare eleggere soggetti politici del tutto subalterni ai meccanismi di gestione del potere che, a parole, si dice di voler combattere.

Mai – sottolinea – ci siamo trovati, contemporaneamente, senza soldi per i trattamenti di fine rapporto, con l’ente acquedotti travolto dai debiti, con i dipendenti dell’Ast senza stipendi, con i lavoratori della formazione professionale che non vengono pagati da tantissimi mesi, con la biblioteca regionale che non apre più per mancanza di risorse finanziarie, con lo stop alle borse di studio, con molti Comuni vicini al dissesto finanziario, con  i  lavoratori del trasporto pubblico locale a rischio licenziamenti. Il presidente Lombardo – continua l’onorevole – anziché dimettersi per poter approfittare dei ritardi di molti partiti nella scelta delle alleanze e dei candidati alla presidenza  della Regione, potrebbe dare un senso alla sua esperienza istituzionale operando per l’approvazione di una manovra di revisione della spesa più incisiva di quella proposta dall’assessore Armao, per accelerare la dismissione degli enti regionali inutili e per ridurre le consulenze.

E ancora, per adottare un piano di vendita del patrimonio regionale non utilizzabile a fini istituzionali, per avere la possibilità di applicare la riforma di riduzione dei deputati regionali da 90 a 70 e per eliminare  le indennità aggiuntive percepite dai parlamentari per incarichi connessi alle loro funzioni istituzionali (assessori, ufficio di presidenza dell’Ars, presidenti di commissioni, ecc…). Votare prima perché il proprio partito può ottenere più consensi – conclude Barbagallo – è una furbizia che potrebbe non pagare. I cittadini sapranno valutare chi cerca di ottenere voti senza impegnarsi per il risanamento finanziario e per lo sviluppo”.

BARBAGALLO ALL’ARS
“Non ho mai chiamato il Presidente Lombardo per dirgli di non dimettersi. La mia opposizione politica nei confronti del suo governo è stata sempre molto chiara e senza cedimenti. Chi mi accusa di complicità lo fa strumentalmente sapendo di mentire”. Lo ha detto Giovanni Barbagallo deputato Pd all’Ars. “Ho più volte pubblicamente sostenuto – ha aggiunto – che Lombardo avrebbe dovuto dimettersi quando ha perso il sostegno del centrodestra che aveva contribuito alla sua elezione. Le elezioni anticipate, a questo punto, acuiranno i problemi finanziari della Sicilia. Non c’é dubbio, infatti, che la paralisi di almeno 90 giorni può soltanto aggravarli”. Per Barbagallo “sarebbe auspicabile non soltanto una larga coalizione alternativa a tutto il centrodestra ma, soprattutto, l’elezione di nuovi soggetti politici del tutto estranei ai meccanismi di gestione del potere e del consenso che hanno caratterizzato la politica regionale degli ultimi anni”.


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