E' di Matteo Catania la prima seduta di laurea nel Metaverso - Live Sicilia

E’ di Matteo Catania la prima seduta di laurea nel Metaverso

Il dipartimento di Scienze politiche del capoluogo etneo è finora l'unico, tra gli atenei statali in Italia, ad aprirsi a una tale opportunità digitale.

CATANIA. Matteo Catania, classe ’97, è uno dei tanti ragazzi appartenenti alle Gen Z o nativi digitali. Ma oggi ha scelto di non utilizzare la tecnologia meramente per l’intrattenimento. “La mia vuole essere un po’ una provocazione: spero che l’utilizzo del Metaverso per l’esposizione della mia tesi riesca a sortire degli effetti nel breve periodo, perché è una realtà che nei prossimi cinque anni rappresenterà la consuetudine” ci racconta Matteo, carico di aspettative per l’imminente arrivo del tanto atteso epilogo.

Nei prossimi giorni, infatti, il giovane catanese esporrà la sua tesi triennale in Scienze Politiche e Sociali, con relatore il docente campano Vincenzo Memoli, affrontando il dibattito intorno alla relazione tra l’economic voting e i governi tecnici. Nello specifico dallo studio verrà indagato quanto l’economic voting condizioni l’emergere dei governi tecnici e quale sia la percezione che i governi tecnici hanno nell’immaginario collettivo. 

È consuetudine ritenere che il governo tecnico abbia un impatto negativo sull’opinione comune, in realtà facendo una regressione dal 1994 – che è il primo governo tecnico preso in considerazione dallo studio – ad oggi è stato verificato come i due picchi in termini di approvazione politica popolare si siano registrati proprio nel 2012 con un indice di gradimento popolare al 64% per il governo Monti e a gennaio del 2022 al 71% con il governo Draghi.

“È paradossale, dunque, che il periodo di luna di miele generalmente attestato intorno al trimestre successivo all’insediamento del governo, per il governo tecnico duri 270 giorni” continua il laureando nel presentarci gli argomenti snocciolati nei mesi di studio. Esiste, infatti, un periodo definito per l’appunto come “luna di miele” in cui la popolazione analizza la programmazione economica di medio lungo periodo e cerca di capire gli effetti che hanno e che potranno avere le riforme approvate.

La letteratura classica fissa questo periodo ad una durata di circa 100 giorni ma nel caso del governo tecnico questo periodo viene esteso, registrando un’approvazione ascendente posticipata entro tre trimestri poiché la gente tendenzialmente non ripone la stessa fiducia accordata per i governi democratici. È una di miele atipica che dura tre trimestri in cui i due picchi più alti secondo molti istituti d’indagine statistica, come IPSOS e Tecnè tra i più noti in Italia, vengono registrati in due esperienze tecniche, abbattendo finalmente il tabù di una patina negativa attorno all’esperienza di governo tecnico e riconoscendone l’effettiva validità a livello esecutivo.

Tra le pagine verrà affrontato anche cosa significa la tecnica e quanto la percezione dell’economia modifichi la volontà di voto dei cittadini (economic voting). “Storicamente in Italia ogni 20 anni si ricorre a bienni, trienni di governi tecnici mentre altri governi impongono d’inserire delle figure tecniche all’interno del partito o in altri governi come nei paesi anglosassoni o nei paesi scandinavi il valore di un candidato viene misurato anche in virtù delle competenze tecniche possedute” conclude il giovane laureando a descrizione dei capitoli cruciali della tesi, per cui in Italia il governo tecnico viene inteso come qualcosa di straordinario, nel punto di rottura, dopo esperienze di politica negativa mentre in altri paesi esso rappresenta la conditio sine qua non per l’elezione di un candidato.

Questo e molto altro vengono affrontati nella tesi di Matteo, già iscritto alla magistrale in Economia e Management rispetto cui vorrebbe approfondire lo studio sperimentale continuando l’analisi politica attraverso l’impiego della Data Science in relazione alla percezione del voto economico. 

“Spesso, tesi di tipo sperimentale, quando vengono caricate sul sito universitario, possono essere rese consultabili anche da chi fa ricerca ma la banca dati dell’università non è molto facile da consultare e molti istituti mostrano una certa resistenza nel favorire l’attività. In tal senso, il Metaverso mi viene in aiuto perché mi ha consentito la possibilità di estendere la partecipazione della mia discussione a moltissimi ricercatori che ne prenderanno parte e quindi da un certo punto di vista a prescindere dal riscontro pratico che l’evento avrà nel Metaverso ci sarà un riscontro mediatico di risonanza dello studio nei confronti di tanti interessati del settore”.

Questo l’utile a supporto del dilettevole, in modo che l’esperienza di Matteo nel Metaverso possa essere da stimolo per i successori non rappresentando un unicum, nonostante la piattaforma Spazial che verrà impiegata offra la possibilità di partecipare in 2D tramite l’utilizzo di un avatar all’interno di un auditorium digitale in grado di ospitare 50 utenti ma sarebbe stato possibile effettuare l’esperienza anche in 3D attraverso l’utilizzo di specifici visori. 

Infatti, prima del giovane catanese soltanto due ragazzi hanno esposto la loro tesi nel Metaverso ed entrambi appartenevano ad università private, in tal senso si auspica di poter rompere una barriera di natura burocratica e sdoganare l’impiego della tecnologia per lo svolgimento delle sedute di laurea e non solo. La provocazione mossa dallo studente apre a nuove prospettive che consentano l’utilizzo della piattaforma per lo studio, ad esempio, ma soprattutto un invito al supporto della didattica da parte degli atenei attraverso strumenti al passo con le innovazioni tecnologiche e le trasformazioni digitali, per consentire agli studenti italiani di godere dei medesimi diritti dei coetanei europei.


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