PALERMO – Chissà adesso chi si costituirà parte civile contro di lui. Contro Raffaele Lombardo, il suo predecessore Totò Cuffaro e tre ex assessori regionali al Territorio: Francesco Cascio, Rossana Interlandi, Giuseppe Sorbello e Roberto Di Mauro. Naturalmente, si attende di sapere se saranno rinviati a giudizio.
Sono tutti imputati di omissione d’atti d’ufficio e getto pericoloso di cose. Dove per “cose” bisogna intendere lo smog che inquina l’aria. Un reato ambientale, proprio come quello contestato a Cammarata ed altri dieci imputati nel processo in cui Lombardo ha dato mandato di costituirsi parte civile Il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Geri Ferarra e Claudia Bevilacqua hanno chiesto il rinvio a giudizio e il giudice Marina Pitruzzella ha fissato l’udienza il 18 gennaio del 2013.
A Lombardo, Cuffaro e agli assessori in carica tra il 2004 e il 2010 viene contestato di non avere adottato le misure imposte dalla legge per il contrasto dell’inquinamento atmosferico nonostante fossero a conoscenza “dei risultati delle centraline di rilevamento poste sul territorio regionale, dell’andamento della qualità dell’aria, del persistere dei fenomeni di inquinamento con superamento dei limiti di legge”. In particolare, gli indagati non hanno mai adottato “il piano di risanamento e mantenimento relativo all’inquinamento atmosferico, i programmi per il raggiungimento dei valori limite ai fini della protezione della salute della popolazione, da predisporre entro 18 mesi, e i piani di risanamento della qualità dell’aria”.