E l'Ars diventa off limits | per i funzionari della Regione - Live Sicilia

E l’Ars diventa off limits | per i funzionari della Regione

Da stamattina gli assessori e i loro collaboratori, ma anche dirigenti regionali, hanno avuto qualche difficoltà ad accedere al Parlamento, tra check-point e perquisizioni all’ingresso secondario di Palazzo dei Normanni. Qualcuno sospetta che si tratti di una vera e propria ritorsione.

PALERMO – Componenti dei gabinetti degli assessori ‘bloccati’ e perquisiti all’ingresso secondario di Palazzo dei Normanni, dirigenti e funzionari della Regione che non possono varcare la soglia delle stanze riservate ai parlamentari dell’Ars. Da stamattina assessori e i loro collaboratori, ma anche dirigenti regionali, hanno avuto qualche difficoltà nell’accedere al parlamento regionale, dove in questo momento si sta discutendo la manovra finanziaria.

“Abbiamo queste disposizioni”, dicono i dipendenti dell’Assemblea ai regionali che chiedono spiegazioni. Gli assistenti parlamentari, come racconta qualcuno, avrebbero anche limitato gli accessi dall’ingresso secondario, in Piazza Indipendenza, solitamente utilizzato da assessori, dirigenti, funzionari e tecnici dell’amministrazione regionale: alcuni di loro sarebbero anche stati invitati ad allontanarsi e a presentarsi in piazza del Parlamento. Tra loro, anche l’assessore alle Infrastrutture Nino Bartolotta.

Solo l’applicazione di una rigida circolare, forse, ma qualcuno sospetta che si tratti di una vera e propria ritorsione contro la Regione, che ieri sera ha inserito in finanziaria una voce che ‘congela’ 39 milioni dei fondi destinati all’Ars. ‘Costretti’ a seguire i lavori d’aula dalla sala stampa, infatti, anche alcuni funzionari e dirigenti. Ma dall’altra parte qualcun altro dice che si tratta soltanto di una nuova disposizione emanata in seguito alle lamentele proprio di alcuni assessori, che si sarebbero indispettiti nel vedere le sale antistanti l’aula parlamentare ‘invase’ da personale della Regione che fumava e “lasciava cartacce ovunque”. Una piccola polemica che, però, non ha risparmiato dai malumori.


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