E' sempre colpa dei comunisti - Live Sicilia

E’ sempre colpa dei comunisti

A sinistra del Sudafrica
di
3 min di lettura

C’è una differenza sostanziale tra il rugby e il calcio: nel primo caso vincono sempre i più forti nel secondo non è detto. Gli all whites, la nazionale di calcio della Nuova Zelanda, non solo per ragioni cromatiche, sono agli antipodi degli all blacks, la gloriosa squadra di rugby neozelandese contro cui, fino ad ora, l’Italia del pallone ovale non è mai riuscita neanche a pareggiare.
I calciatori neozelandesi in patria sono i fratelli sfigati dei mitici black: più o meno come la nostra nazionale di pallamano o di hockey su prato. L’Italia è stata protagonista di un gesto promozionale, un vero e proprio spot per il calcio così da espandere la popolarità di questo sport anche in Nuova Zelanda e sperare di farlo diventare più popolare del rugby.
La partita di ieri, tuttavia, ha dato delle indicazioni importanti che certamente dovranno essere tenute in considerazione nel prosieguo del campionato mondiale o, come sembra probabile, seduti in poltrona a guardare le altre partite. Cannavaro, il mitologico pallone d’oro di Germania 2006, è pronto per giocare nel campionato del Qatar; De Rossi ha un futuro come tuffatore alle prossime Olimpiadi e Lippi, nel commento del post-partita, è riuscito ad essere più antipatico di Domenech e Capello messi insieme.
Pier Paolo Pasolini, qualche anno fa, ripeteva ossessivamente di sapere chi fossero i colpevoli delle stragi di Stato ma aggiungeva, indispettito, di non avere le prove. Ecco anche io so di chi è la colpa della pessima figura italiana di ieri anche se non ho le prove: è tutta colpa dei comunisti.
Eh sì, sempre loro: i comunisti… in questo caso quelli della Corea del Nord. Pare che An Chol Hyok, Kim Myong Won, Kim Kyong II e Pak Sung Hyok, i quattro atleti che mancano all’appello nella spedizione della Corea del Nord ai Mondiali sudafricani, attraverso strani espedienti tipici della cultura orientale, si siano reincarnati in Gilardino, Pazzini, Di Natale e Quagliarella. I nostri attaccanti non riescono a vedere la palla perché sono vittime di un incantesimo attuato dei comunisti coreani.
È stato un attacco al cuore del capitalismo calcistico, pensato direttamente dal presidente Kim Song Il, l’eroico rappresentante del popolo nuclearizzato coreano.
Adesso si mette male per gli azzurri: il primo posto nel girone sembra compromesso e la qualificazione agli ottavi appare difficile… ma non disperata, poiché l’Italia ha sempre tante risorse da poter spendere.
Nell’ambiente della nazionale si punta direttamente al sorteggio. Eh sì… perché se rimanesse tutto immutato solo la monetina potrebbe decidere quale squadra continuerà a giocare e chi tornerà a casa. I precedenti sono tutti dalla nostra parte e nel 1968 capitan Facchetti, in semifinale contro i comunisti sovietici (sempre loro!), scelse la faccia giusta della medaglia, l’Italia andò in finale e vinse gli Europei.
E ora se si dovesse procedere a sorteggio tra Italia e Nuova Zelanda? Tranquilli, il regolamento della Fifa è chiaro: ad effettuare il sorteggio ci vuole un rappresentante di uno Stato neutrale non presente ai Mondiali… e così si il Vaticano ha indicato il cardinale Crescenzio Sepe, uomo di grande levatura morale e incorruttibile rappresentate dello Stato pontificio, a lanciare in alto la monetina. Oggi, mi sento più tranquillo…


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI