Rallenta il contagio in Sicilia | Secondo paziente bergamasco a casa - Live Sicilia

Rallenta il contagio in Sicilia | Secondo paziente bergamasco a casa

Pratiche per la Cig in deroga a rilento, nuovo sequestro di mascherine

CORONAVIRUS
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Non c’è più tempo da perdere. Secondo Cna, Confartigianato, Casartigiani e Confederazione delle libere associazioni artigiane, “In sicilia le imprese sarebbero in grado fin da subito, di rispettare tutte le norme e procedure igienico-sanitarie, in linea con le disposizioni previste dall’ultimo protocollo di sicurezza sottoscritto a livello nazionale il 24 aprile scorso”. Di seguito l’elenco delle attività pronte a ripartire in tutta sicurezza già dal prossimo 4 maggio: “Attività di acconciatura ed estetica, attività di toelettatura (codice ateco 96.09.04), attività riferita ai restauratori.(codice ateco 90.03.02, al momento i restauratori vengono erroneamente equiparati, nell’allegato 3 del DPCN in base al codice ateco, ad attività creative, artistiche e di intrattenimento, per le quali è prevista la ripartenza nel mese di giugno, e quindi riteniamo che il settore venga equiparato a quello dell’edilizia), Attività legate alla ristorazione (nel dettaglio: ristoranti, catering, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie e bar), attività legate alla filiera dell’edilizia (i cantieri edili, pubblici e privati, potranno tornare al lavoro da lunedì 4 maggio, bisognerebbe consentire la ripartenza dell’intera filiera produttiva legata all’attività edile come ad esempio codice ateco 74.52.20”. Ieri sera a Palermo, la protesta silenziosa di bar, pub e ristoranti: “Servono aiuti concreti”

Le imprese incalzano il governo: “Noi pronti a ripartire”

Confesercenti: “Imprese pronte al riavvio in totale sicurezza”

Intanto è stato dimesso stamane, dal reparto di Rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo, anche il secondo paziente bergamasco trasferito in Sicilia il 14 marzo scorso, a seguito della mancanza di posti in Lombardia. L’uomo, Marco Maffeis di 61 anni, è risultato negativo al doppio test del tampone rinofaringeo ed è in buone condizioni di salute. E’ stato trasferito, mediante un ponte aereo, in un ospedale milanese, dove completerà il percorso terapeutico di riabilitazione polmonare.

Nello Musumeci ha nel frattempo fatto sapere ieri di voler chiedere al governo nazionale un confronto sul lockdown che tenga conto delle specificità regionali. Il governatore scriverà al premier Conte chiedendo “di consentire il riavvio di alcune attività in considerazione del minor numero di contagi”. Musumeci osserva che “in Sicilia non abbiamo grandi fabbriche, ma una diffusa presenza di piccole e medie imprese nel commercio, nel turismo e nei servizi. Metterle in condizioni di lavorare, nel rispetto assoluto delle norme di sicurezza, è un dovere del governo nazionale”. Una mossa che sembra sensata, visto che la situazione tra le regioni del Nord più colpite dalla pandemia e le altre, come la Sicilia che ha il tasso di diffusione del contagio più basso d’Italia è completamente diversa e non sembrerebbe strano affrontare la progressiva e controllata uscita dal lockdown totale con tempi diversi per le riverse zone del Paese. Lo avevamo auspicato in questi giorni e ieri si è appreso ad esempio che la Spagna prepara un piano differenziato di riaperture per regioni.

La doppia partita di Nello Musumeci

 

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FINE DELLA DIRETTA DI LIVESICILIA 

20.34 – “Sono arrabbiata e combattuta perchè vorrei continuare a fare il mio lavoro a cui sono legata. Ho un fatto un’attività massacrante per dare risposte ai cittadini prendendomi tante responsabilità. Ma è stata scelta la mia testa da far saltare”. La dottoressa Maria Lia Contrino, direttore del dipartimento medico dell’Asp di Siracusa e responsabile del servizio di epidemiologia, ha ricevuto stamane una lettera dalla direzione per un “collocamento in ferie d’ufficio” dal 4 maggio “fino al completo smaltimento delle ferie pregresse maturate”, che sono 83 giorni. Ovvero per i prossimi tre mesi dovrà restare a casa. Tre giorni fa l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha nominato “in affiancamento e supporto” alla dottoressa Contrino il dottor Ireneo Sferrazza, dell’Asp di Enna. “Non si comprende se affiancamento, supporto o sostituzione visto che un commissario ad acta ha pieno potere – commenta la dottoressa – Ho lavorato ininterrottamente da febbraio in condizioni davvero difficili per carenza di personale. E’ stato massacrante. Mi sono occupata delle persone risultate positive al covid19, di quelli che sono in isolamento fiduciario, per non parlare della questione dei tamponi. Come direttore del dipartimento ho inviato relazioni ai sindaci, al prefetto e ad altri enti. Non ho avuto orari. In questi giorni è arrivato un nuovo software, sono stati attivati nuovi laboratori. Adesso devo abbandonare e qualche altro godrà dei risultati del mio lavoro”.

18.00 – Nessun morto nelle ultime 24 ore: i dati di oggi

16.51 – E’ stato consegnato al reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Papardo di Messina un ventilatore polmonare donato dalla senatrice Grazia D’Angelo e dall’onorevole Francesco D’Uva, entrambi del M5s. Una iniziativa nata dalla volontà dei parlamentari messinesi che, destinando le proprie risorse in beneficenza, hanno contribuito “a sostenere la sanità pubblica in un momento di così grave emergenza” come commentato dal direttore generale del Papardo Mario Paino “ringraziamo i parlamentari per questo importante gesto che fortifica ancora una volta il nostro ospedale per fronteggiare l’emergenza Coronavirus”. E’ un ventilatore polmonare di ultima generazione, in grado di eseguire tecniche d’avanguardia per la gestione clinica dei pazienti con insufficienza respiratoria acuta. “Abbiamo voluto trasmettere la nostra concreta vicinanza alla città di Messina anche attraverso questa donazione. Ringraziamo tutto il personale del Papardo per l’importantissimo lavoro che svolge quotidianamente al servizio della collettività”, dichiarano i parlamentari D’Angelo e D’Uva.

16.35 – Palermo, folle corsa di cavalli in spregio alle norme anti-Covid

15.43 – E’ risultata positiva al Covid 19 una 70enne di Ragusa ricoverata presso la clinica del Mediterraneo che è stata trasferita nella divisione di Malattie Infettive dell’Ospedale ‘Maggiore’ di Modica, hub per il coronavirus in provincia di Ragusa. La positività della donna ha fatto scattare immediatamente tutte le procedure per la sanificazione della struttura e l’avvio dei tamponi per i 130 operatori della Clinica privata ragusana.

15.28 – La rabbia e lo sconforto dei commercianti di Palermo

15.04 – “La componente di diritto privato del servizio sanitario nazionale, sin dall’inizio dell’epidemia che ha investito il nostro Paese, ha svolto un’azione in piena sinergia con la parte pubblica del servizio sanitario nazionale e il risultato della integrazione tra le due anime della sanità italiana è stata piena e totale e ha prodotto effetti che abbiamo visto tutti, davanti ad un virus che ancora oggi per noi è sconosciuto”. Lo dice Barbara Cittadini, presidente nazionale di Aiop, l’associazione italiana spedalità privata che rappresenta gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e le case di cura private, accreditate e non. “La nostra risposta come privati ai cittadini – aggiunge – ha consentito di salvare migliaia di vite, abbiamo registrato i complimenti dei vertici della Regione Lombardia, così come in Emilia Romagna, regione fortemente colpita come altre nel Nord Italia, sin da subito si è implementata la condivisione del problema, con una classe di professionisti della sanità che hanno dimostrato grandissima attenzione e dedizione al lavoro”. “L’intento con cui il nostro legislatore tanti anni fa ha immaginato il nostro sistema sanitario di tipo solidaristico, che conta sulla componente pubblica e sulla componente privata, ha avuto come risultato una straordinaria opportunità – spiega la presidente di Aiop – tutte le regioni hanno attuato programmi di integrazione coordinati dalle Regioni che si occupano delle programmazioni, con la distinzione degli ospedali in Covid e no Covid, consentendo così alla popolazione di avere dei punti di riferimento certi per quello che attiene la patologia Covid-19 e ospedali sicuri per le altre patologie indifferibili. Sono state bloccate, come è noto, le patologie non urgenti e differibili. Tutto questo è stato fatto nelle regioni che non si sono trovate immediatamente in prima linea con l’ondata di contagi, ci sono state altre le regioni, per esempio come la Sicilia, che hanno avuto più tempo per organizzarsi”, conclude Cittadini.

14.20 – Sono risultati negativi i tamponi per la ricerca del Covid-19 eseguiti ai 13 ospiti della casa di riposo di San Giovanni La Punta e ai 4 operatori, che sono in isolamento nella struttura. Lo rende noto il sindaco Antonino Bellia dopo avere ricevuto la conferma dall’Asp di Catania, che in settimana eseguirà un altro test, e dalla responsabile della casa di cura.

13.30 – Misure speciali di sorveglianza sanitaria per i lavoratori impegnati nei cantieri in Sicilia, ma provenienti da altre regioni: lo prevede un decreto dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, nell’ambito delle azioni di alleggerimento dopo la fase di lockdown per il Coronavirus. Il documento – che di fatto recepisce quanto disposto dal presidente della Regione Nello Musumeci attraverso l’ordinanza del 18 aprile – regolamenta l’accesso nel territorio siciliano per il personale indicato nel Dpcm del 10 aprile che include, tra gli altri, gli operai impegnati nei cantieri edili o nelle manutenzione delle reti. In pratica, i lavoratori in questione sono esonerati dal regime di quarantena obbligatoria previsto in Sicilia per quanti arrivano da altri territori, ma sono assoggettati al differente regime della sorveglianza sanitaria.

Nuove regole per chi lavora nei cantieri in Sicilia e arriva da altre regioni

12.00Secondo paziente bergamasco dimesso a Palermo: “Grazie a tutti”

11.30 – Slitta a data da destinarsi il concerto di Radio Italia previsto per il prossimo 28 giugno a Palermo. La decisione, condivisa con il Comune di Palermo, è legata all’emergenza sanitaria in corso e ai necessari provvedimenti disposti per il massimo contenimento della diffusione. L’intento del sindaco Leoluca Orlando condiviso con Mario Volanti, fondatore e presidente di Radio Italia, è quello di riprogrammare l’appuntamento quando ci saranno le condizioni per ritornare tutti insieme in piazza a festeggiare con la grande musica italiana.

11.15 – Intervento nella notte dei sanitari del 118 e dell’Asp di Palermo a Lampedusa per un sospetto caso di Covid-19. Una donna, residente sull’isola, è stata soccorsa nell’isola e ricoverata all’ospedale Cervello di Palermo. Alla paziente è stato eseguito il tampone. Si attende l’esito. I sanitari sono partiti da Palermo in elicottero e arrivati sull’isola nella notte. L’intervento si è concluso attorno alle sei del mattino. La donna portata a Palermo e ricoverata in ospedale ha altre patologie.

11.00 – In Sicilia le pratiche per la Cig in deroga vanno a rilento, 150 mila lavoratori aspettano ancora di ricevere gli assegni, con la Regione che fa fatica a trasmettere i decreti all’Inps per i pagamenti. E così dal 4 maggio almeno il 50% del personale impegnato nelle pratiche per la cassa integrazione in deroga dovrà tornare in ufficio, “con opportune rotazioni”. Si potrà lavorare anche in straordinario e chi vuole anche il sabato e la domenica. Lo ha disposto il dirigente del Dipartimento lavoro, Giovanni Vindigni, con un provvedimento trasmesso ieri ai sindacati e all’assessore regionale Antonio Scavone.

10.30 – Vendeva mascherine a prezzi spropositati. I finanzieri della Compagnia di Partinico, nell’ambito dei controlli coordinati dal Comando provinciale, hanno scoperto la manovra speculativa e denunciato l’amministratore di un’impresa all’ingrosso di prodotti alimentari che aveva differenziato gli affari. Le fiamme gialle hanno visto le mascherine esposte in un supermercato. Hanno controllato e scoperto che il titolare applicava un minimo ricarico del 2,5%. Insomma, non aveva colpe. E così sono andati dal grossista. L’imprenditore a marzo ha comprato 5.400 mascherine da una sartoria locale – tra l’altro risultate prive del parere di conformità dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Inail in deroga alla normativa sul commercio – al costo unitario di un euro e le rivendeva tra i 2 euro e 80 centesimi e i 3,50.

Mascherine con rincari del 235 per cento

 


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