“Non è detto che si andrà a giudizio”. L’avvocato Guido Ziccone, difensore di Raffaele Lombardo, spiega in esclusiva a Live Sicilia la strategia difensiva e le prossime mosse del pool di avvocati che studiano le carte del processo Iblis.
Al terzo piano di via Francesco Crispi, proprio davanti al palazzo della Procura di Catania, tra quadri, statue e drappi, l’avvocato Guido Ziccone lavora con al fianco il genero Tommaso Tamburino, anch’egli avvocato, e tra le mani le 80mila pagine del procedimento Iblis.
Pavimenti di marmo tirati a lucido e librerie a perdita d’occhio, ex senatore di Forza Italia e professore universitario di diritto penale. Elegante e cordiale, Ziccone è un vero uomo di potere. Tra tanti, Raffaele Lombardo ha scelto lui, e nelle sue mani -che spesso hanno stretto quelle di Berlusconi- il presidente della Regione ha messo praticamente il proprio destino. Qui la politica non c’entra, o forse sta alla base di tutto, in ogni caso quell’attico al terzo piano nel centro di Catania è l’unico luogo in cui Raffaele Lombardo dialoga ancora -se il termine è consentito- con uomini storicamente vicini al Cavaliere.
Esordio d’autore: “Fino a questo momento non mi è sembrato che ci siano sviluppi considerevoli rispetto a quelli emersi nella richiesta di custodia cautelare dello scorso novembre”.
La “scommessa”, che confida a Livesicilia è quella di “non arrivare a giudizio”. Per questo la strategia difensiva prevede due tappe: la prima di studio delle carte “che si concluderà entro pochi giorni”; la seconda di “preparazione di una memoria difensiva nella quale ci riproponiamo di dimostrare come, sulla base di una considerazione analitica degli elementi prospettati dagli inquirenti, a nostro avviso è da escludere che possa essere configurato alcun illecito penale in modo particolare il concorso esterno in associazione mafiosa. Almeno sulla base della nota sentenza Mannino”.
Anche in questo caso date certe: “Entro l’8 maggio avremo tutto pronto”. Continua Ziccone: “Raffaele Lombardo ha ampiamente spiegato le sue motivazioni durante la conferenza stampa dello scorso novembre allegata agli atti: il governatore in quel momento ha fornito risposte puntuali”.
Ha parlato di rapporti “politici” con alcuni personaggi.
“E’ tutto agli atti del procedimento”.
Lombardo chiederà di essere interrogato?
“E’ una valutazione che faremo a conclusione dell’analisi. Adesso non siamo sicuri che sia necessario. Appena decidiamo ve lo faccio sapere”.