AGRIGENTO – Sta per finire la vita degli ecomostri di Lido Rossello. I tre scheletri, che da più di venti anni hanno deturpato uno dei paesaggi più belli della Sicilia, a poca distanza dalla Scala dei turchi, e candidato a divenire patrimonio dell’Unesco, saranno abbattuti. A dare il felice annuncio è il sindaco di Realmonte Piero Puccio che sta lottando in prima persona affinché questo scempio abbia fine: “Già nei prossimi giorni – dichiara il primo cittadino – dovrebbero arrivare le ruspe a Lido Rossello, i proprietari hanno già comunicato di aver stipulato il contratto con l’impresa che eseguirà i lavori. Il progetto di demolizione è stato presentato, a breve cominceranno i lavori”.
In questi venti anni si sono susseguite denunce, processi e ricorsi. Sono tre le date da ricordare per tutti coloro che hanno lottato affinché venissero abbattuti questi scheletri di cemento armato: 30 ottobre 2012, giorno in cui il Procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo e il sostituto procuratore Antonella Pandolfi hanno firmato l’ingiunzione a demolire; 30 novembre 2012, quando l’amministrazione comunale di Realmonte emise l’ordinanza di demolizione; la terza data è ancora da scrivere e sarà il giorno in cui gli immobili cadranno al suolo sotto i colpi delle ruspe. Ma non si dovrebbe andare oltre la fine di giugno.
A nulla sono valsi i ricorsi al Tar e al Cga da parte dei proprietari degli edifici che all’epoca della costruzione avevano avuto le regolari concessioni edilizie. A gioire sono adesso gli ambientalisti, il sindaco Puccio, Legambiente, il Circolo Rabat di Agrigento e tutti i turisti e non che non vedranno più vedere uno scempio del genere.