Finanziaria, l'Aula riparte: tensione all'Assemblea regionale siciliana

Manovra, Galvagno: “Avanti con l’esame fino a questa sera”

Il presidente dell'Ars: "Il mio messaggio? Un appello alla responsabilità"

PALERMO – L’Ars prova ad uscire dall’impasse nella quale si trova dalla notte tra venerdì e sabato. A Palazzo dei Normanni, dopo una conferenza dei capigruppo per cercare di capire come andare avanti con i lavori, l’Aula ha ripreso i lavori della Finanziaria ma il traguardo è ancora lontano per la Finanziaria. Mancano ancora nove articoli, le riserve e le tabelle di accompagnamento al ddl Stabilità, sulle quali sono deflagrate le divisioni interne alla maggioranza.

Alta tensione Forza Italia-Galvagno

L’Aula ha riaperto i battenti dopo diverse ore. Il clima è tesissimo, condito da alcune urla: Sala d’Ercole sta ripartendo dall’articolo sugli ex Pip. Nella maggioranza i nervi sono a fior di pelle, con Forza Italia sugli scudi rispetto alla regia del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, che avrebbe privilegiato il dialogo con le opposizioni e Mpa a scapito degli altri alleati. Il nodo è stato al centro anche di un incontro tra i deputati azzurri e il coordinatore regionale Marcello Caruso a Palazzo dei Normanni.

Il messaggio di Galvagno

La quiete apparente di Palazzo Reale è stata scossa dalla pubblicazione suLiveSicilia del messaggio inviato la scorsa notte da Galvagno ai capigruppo di maggioranza: “C’è un clima quasi di odio, così non va”, scriveva Galvagno alle 3:41 del mattino. Galvagno ha spiegato il senso del suo messaggio: “Intendeva solo essere un appello al senso di responsabilità. Ognuno di noi ha sensibilità differenti, non c’è alcuna vergogna nelle proposte che sono state fatte. Rimanere ‘a bocca asciutta’ significa semplicemente riferirsi a chi è rimasto deluso perché ha visto stralciata o posticipata una sua proposta o un suo emendamento su un tema qualificante o attuale come, ad esempio, era stato per il provvedimento in favore di chi soffre per l’endometriosi. Non bisogna pensare soltanto agli interventi territoriali, per i quali tra l’altro non c’è nulla di cui vergognarsi”.

E ancora: “Non ci sono mai state decisioni d’imperio – ha spiegato Galvagno -. Abbiamo fatto sempre prevalere il buonsenso per potere chiudere questa legge di stabilità nei tempi previsti dal regolamento e senza alcun genere di ‘inciucio’, ‘mancetta’ o ‘maxiemendamento'”. Poi l’annuncio: “Andremo avanti fino a stasera con l’esame della manovra. Dal 13 gennaio esamineremo tre disegni di legge nei quali saranno inserite le norme che non hanno trovato spazio nella finanziaria”.


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