Edilizia sociale, il Comune| pubblica il primo avviso - Live Sicilia

Edilizia sociale, il Comune| pubblica il primo avviso

Il Settore Urbanistica del Comune ha pubblicato un primo avviso del Piano urbano di edilizia convenzionata e sociale, che non riguarda il centro storico ma il resto della città. Cooperative e imprese potranno realizzare edifici e appartamenti nelle Zone D, ovvero le aree industriali dismesse da almeno tre anni. Orlando: “La nuova edilizia non sarà sinonimo di aggressione al territorio”.

La decisione del consiglio comunale
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PALERMO – Il Comune di Palermo accelera i tempi sul Piano urbano di edilizia convenzionata e sociale. Ieri il Servizio Urbanistica ha pubblicato un avviso rivolto alle cooperative edilizie e alle imprese destinatarie, alcuni anni fa, di un finanziamento regionale ad hoc. Il tempo stringe, perché nella finanziaria regionale approvata di recente è stata inclusa una norma che anticipa al 31 dicembre di quest’anno la scadenza per l’iscrizione all’albo regionale delle cooperative.

Cooperative e imprese potranno realizzare edifici e appartamenti nel centro storico e nelle Zone D, ovvero le aree industriali dismesse da almeno tre anni. L’avviso pubblicato oggi, però, non riguarda il centro storico ma il resto della città. E su questo aspetto l’opposizione accende subito la polemica: “Alla luce del fatto che Nicola Di Bartolomeo è dirigente sia per il Centro Storico sia per l’Urbanistica – dice il consigliere Giulio Tantillo –, appare strano che per il centro storico non sia stato fatto un bando. Doveva essere unico, per non confondere i cittadini”.

Ma l’assessore al Territorio Agata Bazzi replica sottolineando che “le due procedure sono state divise perché nel centro storico bisogna prima tenere conto dei Piani Particolareggiati Esecutivi già vigenti. Intanto partiamo col resto della città”. Nel centro storico la precedenza andrà ai fabbricati pericolanti o per ristrutturarli o, se non si potrà fare altrimenti, per demolirli e poi ricostruire. Si comincerà dagli edifici sequestrati o prossimi al sequestro perché a rischio crollo: dovrebbero essere circa un centinaio. “La delibera approvata dal consiglio comunale – dice l’assessore Tullio Giuffrè – riguarda sia le aree del centro storico che quelle al di fuori, fra cui quelle D. Le procedure previste dalle norme urbanistiche richiedono modalità e tempi differenti tra il centro storico e il resto della città: nel centro storico ci sono i problemi dell’edilizia pericolante e degli espropri, che richiedono attività propedeutiche, mentre per le aree al di fuori del centro storico le attività vengono svolte dopo. Per questo è stato utile separare le due cose”.

“Le cooperative e le imprese interessate – spiega il Comune in una nota – dovranno dimostrare di voler utilizzare il finanziamento pubblico in aree del centro storico nonché nelle zone nelle quali insistono edifici già realizzati dismessi da almeno tre anni dalla data del 14 novembre 2012, ovvero su edifici industriali con le stesse caratteristiche ricadenti nelle altre zone territoriali omogenee indicate nell’avviso. Gli edifici devono essere stati realizzati prima del 1997”.

I nuovi edifici, però, dovranno rispettare la precedente volumetria, cioè non si potranno ingrandire le strutture. Le uniche eccezioni riguardano le cooperative che utilizzeranno tecniche eco-compatibili (pannelli fotovoltaici o misure per il risparmio energetico) oppure bonificandoli dall’amianto. Per queste due categorie è prevista una deroga: potranno ampliare solo in altezza, quindi senza espandere le attuali strutture e non consumare ulteriore territorio. Nel resto della città, invece, il Piano contemplerà anche gli edifici industriali dismessi da almeno tre anni.

LE REAZIONI

“Questo avviso – spiega l’assessore comunale alla Pianificazione Territoriale, Tullio Giuffrè – è il frutto del lavoro avviato dalla Giunta e condiviso dal Consiglio Comunale, che unisce ed integra fra loro tre importanti obiettivi: elaborare un piano per l’edilizia sociale non condizionata dalla proprietà, favorire il recupero dell’edilizia esistente fortemente degradata sia nel centro storico sia in aree ex industriali oggi abbandonate, favorire la ripresa del mercato del lavoro legato all’edilizia, oggi in fortissima crisi”.

“Questo provvedimento – afferma il sindaco Leoluca Orlando – è una perfetta sintesi della filosofia ispiratrice dell’Amministrazione comunale: unire interventi di emergenza e progetto. Grazie al lavoro svolto dagli uffici del polo tecnico e del centro storico, infatti, stiamo programmando una risposta strutturale al problema della casa e stiamo anche rimettendo in moto un importantissimo settore della nostra economia. Questa volta però c’è una grande bellissima novità rispetto al passato: nuova edilizia non è sinonimo di aggressione al territorio e all’ambiente ma è anzi sinonimo di tutela del patrimonio e di politiche sociali”.

“Si avvia un percorso che darà una risposta concreta in termini di edilizia sociale e investimenti – dice il presidente della commissione consiliare Urbanistica, Alberto Mangano –, pur mantenendo la salvaguardia delle zone libere del nostro territorio. Questo provvedimento costituisce un importante indirizzo di gestione del territorio per evitare nuovo consumo di suolo”.


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