Rilasciati i pescherecci sequestrati | Sollievo a Mazara del Vallo - Live Sicilia

Rilasciati i pescherecci sequestrati | Sollievo a Mazara del Vallo

Giovanni Tumbiolo, Domenico Asaro, Luciano Giacalone e Michele Asaro

Si tratta del 'Giulia Pg' e del 'Ghibli I'. Lieto fine dopo la paura.

Ad Alessandria d'Egitto
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PALERMO – Un fermo durato poco più di dodici ore, un tempo comunque sufficiente a far crescere l’ansia nei familiari. Si è conclusa positivamente la vicenda dei due pescherecci di Mazara del Vallo che erano stati bloccati dalla marina militare egiziana nella tarda serata di mercoledì in acque internazionali. A bordo del ‘Ghibli I’ e del Giulia PG’ complessivamente 14 uomini, otto italiani e sei tunisini. La conferma è arrivata dall’armatore Domenico Asaro. La Farnesina comunica che “grazie all’intervento della nostra ambasciata al Cairo i due pescherecci hanno pochi minuti fa mollato gli ormeggi e sono adesso diretti in mare aperto”.

La vicenda era stata seguita fin da mercoledì sera da Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto della pesca di Mazara del Vallo. “Sentiamo il dovere di ringraziare – affermano Tumbiolo e i due armatori, Domenico Asaro e Luciano Giacalone- tutte le autorità che con prontezza e professionalità hanno determinato il rilascio dei pescherecci. Tutta la filiera istituzionale – sottolineano- si è mobilitata: il ministero degli Affari Esteri, la Regione Siciliana, il Comando generale delle Capitanerie di porto, e le autorità politiche, diplomatiche e militari”. Poi l’appello alla Regione e ai ministeri competenti affinchè si dia il via a “tutti gli strumenti di cooperazione internazionale per limitare gli enormi danni economici, e non solo, che la comunità peschereccia siciliana, ed in particolare mazarese, paga da troppi anni”.

Il ‘Giulia PG’ e il ‘Ghibli I’, infatti, in passato hanno già subito vicende simili. Il ‘Ghibli I’ già nel luglio del 2012 era stato sequestrato dalla marina militare egiziana per poche ore insieme con altre quattro imbarcazioni. Anche il ‘Giulia Pg’ ha un sequestro alle spalle: risale all’ottobre 2013, quando fu preso insieme con il Daniela L., dai miliziani di Bengasi che li avevano bloccati a circa 40 miglia al largo delle coste cirenaiche.


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