Elezioni, il gran rifiuto di Antonello Cracolici: è patatrac Pd

Elezioni, il gran rifiuto di Antonello Cracolici: è patatrac Pd

Le polemiche si moltiplicano. E c'è chi si ritira.
POLITICHE E REGIONALI
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“Ho comunicato a Letta e a Barbagallo la mia decisione di rinunciare alla candidatura al Senato. Considero un grave errore politico aver indicato, nelle posizioni eleggibili nei due collegi siciliani, due persone che non hanno un radicamento in Sicilia. Il Senato, anche per legge, è espressione delle regioni italiane”. Firmato: Antonello Cracolici, Piddino esperto, con una carriera politica di primo piano, ma secondo in uno dei collegi proporzionali al Senato in Sicilia, dietro l’ex segretaria della Cisl Annamaria Furlan. Ed è la cronaca di un patatrac democratico, intorno a candidature che non convincono militanti e dirigenti isolani per la loro eccentricità rispetto al contesto.

“Uno sterminio politico”

Tante voci dissenzienti si sono sollevate, in queste ore, sul metodo e sul merito. La più acuminata è quella di un agguerrito militante palermitano, membro della direzione regionale, Antonio Rubino:Nel Pd hanno massacrato una classe dirigente alle Politiche. Lo dico chiaro e forte – così Rubino con LiveSicilia.it -. Il segretario regionale, Anthony Barbagallo, ha attivato meccanismi di sterminio politico nei confronti di quella classe dirigente del Pd siciliano, in particolare modo quella che proviene dalla sinistra. Perché lo ha fatto? Per trasformarlo in un partito personale, sul modello dell’Mpa dal quale lui proviene…”.

Miceli invita alla calma

Carmelo Miceli, deputato nazionale dei democratici, ci ha provato a mettere pace: “Comprendo la rabbia, il senso di sgomento di tanti compagni e di tanti amici. Bisogna mantenere la calma e la lucidità perché c’è in gioco il futuro di un Paese che rischia di essere consegnato nelle mani di Giorgia Meloni, così come la Sicilia rischia di essere consegnata a Renato Schifani. Sono prospettive raccapriccianti rispetto alle quali tutti abbiamo il dovere di non pensare agli Aventini o alle diatribe interne, ma concentrarci per provare a fermare una deriva”. E ancora: “Ho accettato la richiesta di candidatura alle elezioni politiche, e visto che in tanti mi chiedono di accettare anche quella per le Regionali in Sicilia, sto valutando. Dovunque c’è la possibilità di dare una mano al Partito Democratico, io ci sono”.

Le nubi sul Pd

Insomma, Miceli c’è. Come altri. Ma ci sono anche le nubi che si addensano sul Partito Democratico, tra Palermo e Roma. La sfida si presenta ardua per Palazzo Chigi e non semplice per Palazzo d’Orleans. Ci vorrebbe, per affrontarla, una squadra capace di compattezza e unità. Ma sono parole – unità e compattezza – che, dalle parti del Pd, difficilmente hanno avuto l’onore della ribalta, nei tempi recenti. (Roberto Puglisi)


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