TRAPANI – Una riunione “di dirigenti e attivisti” che si conclude con un endorsement ufficiale a favore di Giacomo Tranchida, seguita da una smentita con tanto di comunicato stampa e simbolo del movimento. Le Amministrative di Trapani hanno innescato una guerra all’interno di DiventeràBellissima, il movimento formato dal governatore Nello Musumeci e le cui chiavi in provincia sono affidate a Paolo Ruggieri. In una tornata elettorale che ha registrato il disfacimento di quel centrodestra un tempo padrone della città, e l’unione di forze da sempre su sponde opposte, arriva l’ennesima anomalia: esponenti storici della destra trapanese del calibro di Michele Rallo, consigliere comunale Msi negli anni Ottanta e Novanta e poi deputato alla Camera con An, che sposano la candidatura a sindaco di un ex Ds, e poi Pd, come Tranchida. Con Rallo anche il sindaco di Custonaci, di nuovo in campo alle elezioni di giugno, Giuseppe Bica, ex segretario provinciale di Alleanza nazionale. Nella nota che ha fatto saltare sulla sedia Ruggieri l’ex sindaco di Erice e Valderice, che nel frattempo ha rotto con i Futuristi di Francesco Salone, viene definito come “l’elemento più idoneo ad affrontare la difficile fase del ritorno alla normalità amministrativa del Comune di Trapani”.
L’endorsement a favore di Tranchida, che nella sua esperienza civica ha già convinto il Pd a riporre nell’armadio il suo simbolo e che chiede un impegno per la città al di là delle appartenenze politiche, si concretizzerebbe nell’inserimento di alcuni nominativi nella lista ‘Amo Trapani’, creazione dell’ex consigliere comunale di Forza Italia Giuseppe Guaiana, un tempo delfino di Antonio D’Alì e oggi stretto alleato dell’ex consigliere provinciale Ds. Da destra a sinistra il salto è grosso anche per altri tre nomi citati nel comunicato: Fabrizio Fonte, giornalista e scrittore, presidente del Centro studi Dino Grammatico, l’ex consigliere comunale forzista Nicola Lamia, e Andrea De Martino, già assessore dell’ultima giunta di centrodestra a Palazzo D’Alì, quella con a capo l’ex generale dei carabinieri Vito Damiano. La destra trapanese, insomma, alza bandiera bianca e considera “negativamente” l’ipotesi di una candidatura autonoma. “La città – dicono i quattro – andrà alle urne per scegliere un sindaco bravo, non un sindaco di destra o di sinistra”. E infine la forzatura nei confronti del coordinatore provinciale di DiventeràBellissima, invitato “a prendere atto della volontà della base trapanese di sostenere la candidatura Tranchida”.
Da Ruggieri poche righe di replica. La nota “dei cinque”? Una “fuga in avanti”, spiega il coordinatore provinciale. “Non hanno titolo per determinare la linea politica di DiventeràBellissima nel Comune di Trapani”. E ancora: “La questione Amministrative è stata affrontata dal Coordinamento provinciale che non ha ancora assunto alcuna posizione ufficiale, essendo al momento aperto il confronto tra le forze di centrodestra per una eventuale candidatura a sindaco di area o per l’eventuale appoggio a uno dei nomi in campo”. Sul campo restano le ferite provocate dall’ennesima faida in un centrodestra orfano dei big di appena un anno fa, Mimmo Fazio e D’Alì.