Elogio del Bugiardo - Live Sicilia

Elogio del Bugiardo

Antonio Venturino

La menzogna è palese. Ma in questo caso non tutte le bugie hanno le gambe corte, né vengono per nuocere, quando ci ricordano la verità.

Antono Venturino, vicepresidente vicario dell’Ars, fu grillino, esecrato dai suoi precedenti compagni di viaggio, ha dato – dall’alto della sua sapienza scenica – un nuovo contributo alla galleria delle maschere siciliane del potere. Egli è il Bugiardo. Lo abbiamo ammirato in un video delle Iene, già assunto nel cielo della medesima galleria di teatranti e comparse. Un microfono sotto la bocca, l’intervistatore incalzante e ammiccante che gli chiede conto delle precedenti promesse non mantenute (la rinuncia all’auto blu, all’indennità, ai benefit della carica). Lui che si presta al gioco, davvero con perizia da attore, risultando perfino simpatico. Poi, l’ammissione: “Ho detto una cazzata (minchiata, ndr), va bene?”. Va bene.

Ora ci sono due registri con cui valutare e soppesare la ventura di Venturino. C’è l’aspetto morale. Che schifo, che vergogna, che usurpazione. Giacché è sacrosanto ritenere che il vicepresidente (vicario) abbia assunto galloni, stipendio e privilegi in virtù di un ruolo che ha rinnegato. Eletto nella pattuglia del profeta Grillo, non per meriti politici o artistici. Semplicemente perché al posto giusto nel momento giusto, come i forzisti della prima ora. C’era il carisma di Berlusconi a garantire a quanti si ponessero sotto le sue insegne – geni incompresi, mediocri o cavalli di Caligola – un rapido successo. C’è stato il ‘vaffanculo’ di Beppe ad aspergere di consenso personaggi poco conosciuti, se non ignoti.

Solo che Antonio se n’è pentito. Assaporati i frutti della poltrona, il capocomico-mimo ha scelto di saltare la barricata e posizionarsi tra gli agi della casta che aveva giurato di demolire. Che vergogna, che schifo. Ma questa storia,  in apparenza facile facile da decrittare, ha un doppiofondo che si innesta in un principio non eludibile: tutti i politici mentono, chi più chi meno. Dunque, Venturino mentendo, indossando i panni del Grande Bugiardo, non ha fatto altro che dire il vero e rendere un servigio al popolo.

Il politico mente sempre. I politici siciliani soni imbattibili nella specialità olimpica della minchiata reiterata. Mentono quando giurano di volersi occupare del bene comune. Mentono quando spergiurano di avere a cuore i destini dell’Isola e della Nazione. Mentono quando fingono compassione per i poveri. Mentono quando spiegano di essere impegnati in mirabolanti attività di salvataggio. Mentono, rimentono, stramentono. Le vicende di decenni ci hanno insegnato la morale della favola. Abbiamo imparato che in Sicilia la politica è connaturata alla menzogna, alla conservazione del privilegio, alla salvezza personale e familiare.

Perciò sia lode ad Antonio Venturino, il Gran Bugiardo che fin qui ha mentito appena una volta, peccato veniale. Sia lode alla bugia che, suo malgrado, ha il volto orribile della verità.


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