Emendamento 'Salva-Sicilia' | C'è speranza per la manovra

Emendamento ‘Salva-Sicilia’ | C’è speranza per la manovra

Commenti

    Quello che non si dice è che questo disavanzo è conseguenza della scelta del governo Crocetta e dell’assessore all’economia Baccei -il fiorentino proconsole di Renzi nell’isola- di cassare quasi 6 miliardi di crediti che la Regione Siciliana aveva nei confronti dello Stato dichiarandoli inesigibili. A un tratto così siamo diventati da creditori dello Stato a debitori e adesso noi Siciliani dobbiamo svenarci e sperare in qualche emendamento per pagare per chi sa quanti anni quello che prima era il nostro debitore.

    Si in effetti l’ottimismo del solito Armao di turno è comprensibile 600 milioni : 30 anni = 20 milioni di euro/anno + l’incognita di aggiunta da gestione allegra e stipendi agiati? Si in effetti un vero REGALO ALLA SICILIA ED AI GIOVANI ….. complimenti – OTTIMISMO

    Infatti ancora non capisco che aspettano ad impugnare quell’atto incosciente di un piccolo presidente.

    All’Assessore all’ Economia ed ai Deputati di Forza Italia va il mio personale plauso per l’eccellente soluzione che lascia Lupo e le sue eccellenti idee partorite al freddo e al gelo… Ma davvero non ti rendi conto di quanto fatto da te e dai tuoi predecessori. E da lettrice di Live Sicilia mi auguro di non leggere più del reginetto romano; specialmente quando canta la mezza messa.

    O legge o no del parlamento occorre evitare sprechi ed eliminare privilegi . Se non si fa la Regione continuerà a indebitarsi. Se la Regione spende con buon senso i diritti che derivano dallo Statuto autonomo posso essere rivendicati con forza iniziando dall’art. 38 dello stesso Statuto. La Sicilia in questi ultimi 10 anni è stata depredata dallo Stato. Ma La Sicilia ha le sue colpe e la classe politica ha le maggiori responsabilità.

    Ma sig. Fabrizio lei è veramente convinto che lo Stato..in affanno finanziario..avrebbe mai pagato quei crediti che la Sicilia diceva di vantare? Se vogliamo prenderci in giro e vantare coperture inesistenti a spese pazze e clientelari le do’ ragione.
    In realtà il disavanzo è stato originato, prevalentemente, dalle gestioni ante Crocetta, basta leggere i giudizi di parificazione della CdC ai precedenti esercizi. Tutti noi dovremmo farlo, giornalisti in primis, si trovano nel sito della CdC Sicilia, sono facilmente leggibili e c’e’ anche la sintesi della relazione e non sono particolarmente tecnici.
    Se ogni siciliano li leggesse non si farebbe prendere per i fondelli dai nostri politici ..

    Grazie sempre a Cricetta e alla rinuncia del contenzioso!

    Questi incompetenti con il loro STRAORDINARIO QUALUNQUISMO – hanno distrutto quotidanietà e speranze delle famiglie. VERGOGNA.

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Gli ultimi commenti su LiveSicilia

Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

Peccato che il 95% dei siciliani che tornano dal nord per le festività natalizie già il biglietto aereo (carissimo!!!) l'avevano comprato, non potendo aspettare i comodi della Regione Siciliana e rischiando di non riuscire ad acquistare il biglietto del treno partecipando ad una sorta di click day. Iniziativa deplorevole e iniqua!

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