Ersu di Enna nel caos | "Borse di studio a rischio" - Live Sicilia

Ersu di Enna nel caos | “Borse di studio a rischio”

Il messaggio che appare agli studenti nella ricerca di www.ersuenna.it

In seguito allo spostamento degli uffici dell'Ersu di Enna dalla Cittadella universitaria alla Domus Kore sono parecchi i disservizi riscontrati dagli studenti che partecipano al bando per l'assegnazione delle borse di studio: “I numeri indicati nel bando e lo stesso sito internet sono ko. A rischio c'è il futuro dei nostri studi”.

L'APPELLO DEGLI STUDENTI
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PALERMO – Prima la bufera per lo spostamento coatto degli uffici dalla Cittadella universitaria nella nuova sede della Domus Kore, poi i conseguenti disservizi per l’assegnazione delle borse di studio, che scadranno il prossimo 13 settembre, con numeri di telefono disattivati e sito istituzionale completamente off-line. Questa l’attuale situazione dell’Ersu di Enna che, a distanza di appena un mese e mezzo dalla ricollocazione dei propri uffici, rimane nell’occhio del ciclone sommersa dalle critiche degli studenti che frequentano il polo universitario.

A mettere in evidenza i disservizi dell’Ente regionale per il diritto allo studio è un gruppo di studenti universitari residenti nella provincia di Palermo che, con una lettera inviata alla nostra redazione, presentano il rischio tangibile di poter perdere il contributo per l’anno 2013 concesso attraverso le borse di studio. “Da qualche anno – scrivono nella lettera gli studenti – siamo iscritti all’università Kore e fin dai primi anni nella nostra carriera universitaria abbiamo partecipato al bando per le borse di studio dell’Ersu che prevede l’erogazione, secondo criteri, di benefici economici e di servizi essenziali al nostro mantenimento agli studi. Anche per il prossimo anno accademico abbiamo appreso che l’Ersu ha bandito quanto di nostro diritto, con scadenza entro il 13 settembre, prevedendo procedure on-line da fare tramite il sito www.ersuenna.it/borsedistudio”.

Nulla di nuovo dunque rispetto agli anni precedenti, se non fosse che dopo svariati tentativi di contattare i recapiti telefonici indicati nel bando (0935/5327111 e 0935/532714) e di aprire la pagina internet indicata (www.ersunna.it) gli studenti non hanno trovato alcuna risposta alle proprie domande. “Non si riesce ad avere notizie sulle modalità e informazioni sul perché di tale disservizio o meglio di interruzione di pubblico servizio. Tale interruzione persiste ormai dall’ 8 agosto fino ad oggi, senza che qualcuno possa darci giustificate risposte. Per noi studenti – conclude la lettera – considerata la nostra situazione economica familiare, l’erogazione di questi benefici rappresenta la possibilità di continuare i nostri studi universitari”.

Per capire i motivi di tali disservizi c’è bisogno di tornare indietro di qualche mese, precisamente allo scorso 9 luglio giorno in cui il consiglio d’amministrazione dell’Ersu decise in merito al trasloco nei nuovi locali della Domus Kore. L’Università chiedeva infatti da diverso tempo all’Ersu, che si insediò provvisoriamente nei locali della Cittadella nel 2006, di lasciare libere le stanze di Psicologia anche se non era mai stata individuata alcuna alternativa. La decisione di spostarsi nella residenza universitaria di Enna alta, in cui erano già stati destinati gli alloggi di 78 studenti, da dunque la possibilità a 18 dipendenti dell’Ersu di sfruttare 350 metri quadri migliorando le condizioni di lavoro. Al momento però l’incremento di spazi non è stato accompagnato da una veloce attivazione delle utenze telefoniche e da un ripristino tempestivo del sito internet che ha creato l’ovvio scompiglio fra gli studenti.

Non solo problemi di natura logistica e tecnica, ma anche a livello amministrativo. Da febbraio infatti l’Ersu provinciale è senza un presidente. Dopo la scadenza del mandato di Angelo Moceri il suo vice Vincenzo Falsone ha preso la decisione di destituire il direttore dell’Ersu Valerio Caltagirone nominando al suo posto il funzionario degli uffici Ersu, Rino Agnello, quest’ultimo ex sindaco di Enna. Caltagirone, interpellato in merito, non ha rilasciato alcuna dichiarazione poiché in corso c’è un ricorso al giudice del lavoro per contestare la scelta di Falsone.

Da Palazzo d’Orleans però, nonostante sia giunta sia la notizia della destituzione di Caltagirone che quella del trasloco della sede, tutto tace. Anche i sindacati in tal senso, con una una nota congiunta inviata da Cgil Sadirs e Siad lo scorso 12 agosto, informavano il presidente della Regione Rosario Crocetta e l’assessorato dell’Istruzione e della Formazione sul fatto che il trasloco avrebbe portato ovvi disservizi fra gli studenti. Monito quest’ultimo rimasto inascoltato. Già nella nota infatti veniva ravvisato il pericolo che il trasloco avrebbero portato “Si pensi solo ai tempi di riattivazione delle procedure informatizzate, della banca dati e delle linee telefoniche – si legge – che dipendono da società terze che hanno ricevuto precise disposizioni. Si rischia seriamente di interrompere per un tempo non breve il bando per la partecipazione al concorso per l’assegnazione delle borse di studio e di lasciare non operativi i servizi dell’Ente”. Le paure si sono purtroppo trasformate in realtà, adesso a pagare, nel senso letterale del termine, saranno dunque gli studenti.


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