TRAPANI – Conoscere date e tempi di accettazione e refertazione degli esami istologici finiti al centro del caso mediatico nato dai ritardi che hanno riguardato l’Asp di Trapani, distinguendo però tra il laboratorio dell’ospedale Sant’Antonio Abate del capoluogo da quello del Vittorio Emanuele II di Castelvetrano. È un’altra delle richieste formulate dal ministero della Salute all’Azienda sanitaria provinciale di Trapani dopo la duegiorni degli ispettori in Sicilia.
Le richieste del ministero della Salute
In una lettera inviata formalmente all’assessorato regionale alla Salute, che ha girato i quesiti all’Asp, Roma chiede una “relazione puntuale” sui circa tremila casi rimasti in sospeso al 9 luglio del 2024. Dal ministero, però, chiedono anche di indicare la struttura di Anatomia patologica che aveva preso in carico quei campioni: Trapani o Castelvetrano.
Il laboratorio di Castelvetrano
Il laboratorio del Vittorio Emanuele II era già finito sotto ai riflettori dell’Asp nell’ottobre del 2023. Fu l’allora direttrice sanitaria Maria Grazia Furnari, che oggi guida il Policlinico di Palermo, a convocare un audit nel corso del quale emersero le criticità della situazione.
Le osservazioni giunsero sul tavolo dell’allora commissario straordinario Vincenzo Spera, ma Castelvetrano continuò ad operare fino a novembre del 2024 quando l’attuale manager, Ferdinando Croce, decise di chiudere il laboratorio del Vittorio Emanuele II per concentrare le forze su Trapani.

La relazione da inviare a Roma, sulla quale gli uffici dell’Asp sono ancora al lavoro, dovrà inoltre contenere la “chiara indicazione del tempo intercorso” tra la data nella quale è stata effettuata la procedura diagnostica e la produzione del referto. Il ministero intende poi paragonare i tempi del 2024 con quelli del 2025, concentrandosi nell’intervallo di tempo tra dicembre e il 18 marzo. Una radiografia della situazione, insomma, che arriva fino ai giorni nei quali è scoppiato il caso Asp. Anche qui il ministero della Salute chiede di conoscere tempi di refertazione e strutture coinvolte.
Il sistema informatico ‘Athena’
Una richiesta che si somma a quella che si concentra sul sistema informatico ‘Athena’, utilizzato per la gestione dei dati dell’Anatomia patologica. Gli ispettori chiedono di conoscere i diversi livelli di abilitazione tra i medici e le percentuali di utilizzo per ciascuno di loro.
Le regole dell’intramoenia
Ma non solo: tra gli argomenti di interesse degli ispettori anche le regole sull’attività ‘intramoenia’, che consentono ai medici del servizio sanitario pubblico di erogare delle prestazioni a pagamento al di fuori del normale orario di lavoro utilizzando ambulatori e apparecchiature dell’ospedale, che riceve in cambio una parte delle tariffe pagate dai pazienti.