Esclusione illegittima per gli ex Pip: dovranno essere risarciti - Live Sicilia

Esclusione illegittima per gli ex Pip: dovranno essere risarciti

Per tre anni rimasero senza occupazione
LA SENTENZA
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PALERMO – Colpo per le casse della Regione, con la sentenza emessa dal Tribunale di Palermo-sez Lavoro, Giudice dott.ssa Elvira Majolino, che ha riconosciuto l’illegittimità dell’esclusione dei lavoratori appartenenti al bacino degli ex Pip, avvenuta nel 2014, per effetto di una legge adottata dal governo Crocetta (legge 9 del 2013) e che adesso dovranno essere risarciti.

Nel maggio del 2014, l’allora assessore alla famiglia, lavoro e politiche sociali, escludeva dall’elenco del bacino ex Pip emergenza Palermo centinaia di lavoratori, sul presupposto che avessero tenuto, o reiterato, comportamenti penalmente rilevanti, anche prima dell’entrata in vigore della norma stessa.

Con centinaia di lavoratori, anche in assenza di reati accertati con sentenze passate in giudicato, esclusi dall’elenco.

Apparendo palese l’illegittimità della norma e a seguito dei numerosi ricorsi e rilievi di incostituzionalità, il successivo governo regionale, approvava una legge (n. 8/2017) che chiariva che l’esclusione dal bacino poteva essere prevista soltanto per coloro che avessero commesso reati successivamente al maggio 2013.

Conseguentemente, per effetto della nuova legge, dopo ben tre anni, tutti quei soggetti che non avevano commesso reati, dopo il maggio 2013, venivano reinseriti nel bacino, ma nessun risarcimento veniva previsto per il periodo in cui i lavoratori erano rimasti a casa.

La sentenza del Tribunale di Palermo 3227/2023, non soltanto ribadisce l’illegittimità delle esclusioni operate dal governo Crocetta, ma condanna la Regione al pagamento dei ratei di assegno assistenziale non percepiti nei tre anni dal lavoratore.

“Si auspica che l’attuale assessore al ramo, Nunzia Albano, apra un tavolo di trattative con tutti i lavoratori ex Pip – dichiara l’avvocato Salvatore Seminara – esclusi illegittimamente dal bacino per il triennio 2014-2017, a causa del pasticcio normativo causato dall’erronea interpretazione e applicazione della legge 9/2013, individuando una soluzione transattiva, al fine di limitare le condanne e gravare il meno possibile sulle casse della regione e sulle tasche dei cittadini. Infatti, si attende che il Tribunale di Palermo adotti numerose sentenze dello stesso tenore, stante l’elevato numero di ricorsi presentati“.

Salvatore Seminara
Salvatore Seminara

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