Samuele, Selene, Giuseppe e... I funerali di Ravanusa

Samuele, Selene, Giuseppe e… I funerali di Ravanusa

Le esequie celebrate dall'arcivescovo Alessandro Damiano.
LA TRAGEDIA E LE ESEQUIE
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Piangiamo per i morti di Ravanusa e chiediamo che sia fatta luce sulla tragedia. Le lacrime e il grido sono la stessa cosa. Piangiamo per Samuele, bambino mai nato, ma già vivo nell’amore di chi lo aveva concepito, per sua mamma Selene, per suo papà Giuseppe: loro erano già mamma e papà. Lui era già figlio. E ancora: per Angelo, per Enza, per Calogero, per Giuseppe, per Liliana, per Pietro e per Carmela. E vogliamo sapere come è stato possibile, come può essere accaduto che un sabato sera già natalizio si sia trasformato nella tremenda catastrofe di un paese e di una comunità.

Oggi, dalle 16.30 in poi, i funerali in diretta su Rai Uno, celebrati dall’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano che, nei giorni scorsi, ha ricevuto un telegramma di cordoglio di Papa Francesco. Presenti le autorità e, soprattutto, un popolo attonito, con le sue ferite e i suoi interrogativi. I parenti delle vittime, ognuno con il suo calvario, con il mutuo aperto con un dolore che non passerà mai. I genitori di Selene che sarebbero diventati nonni, senza la sciagura, e in un colpo solo hanno perso tutto. Gli ex allievi del professore Pietro Carmina con la lettera del commiato stampata nell’anima.

“Le nostre strade si dividono, ma ricordate che avete fatto parte del mio vissuto, della mia storia e, quindi, della mia vita – aveva scritto il professore -. Per questo, anche ora che siete grandi, per un consiglio, per una delusione, o semplicemente per una risata, un ricordo o un saluto, io ci sono e ci sarò. Sapete dove trovarmi. Ecco. Il pullman è arrivato. Io mi fermo qui. A voi, buon viaggio”. Il saluto per l’essere andato in pensione, tre anni dopo, è diventato una lezione suprema nell’ora dell’addio.

Tutti si stanno stringendo intorno allo strazio per la devastazione che ha sconvolto il paese in provincia di Agrigento. Nei comuni siciliani le bandiere sono a mezz’asta. Questo lutto immane, adesso, attende una risposta. La verità è ineludibile e necessaria, anche se non riporterà in vita nessuna delle vittime.


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