PALERMO – Lastre di eternit, macchine parcheggiate, passanti, venditori ambulanti e perfino una vasca da bagno. E’ un percorso a ostacoli quello del tram di Palermo, le cui linee sono in via di completamento ma che già deve fare i conti con la poca civiltà di alcuni cittadini. Perché i convogli bianchi possano entrare in funzione, infatti, è necessario addestrare i conducenti facendo fare loro pratica su rotaia.
Peccato, però, che non sempre l’operazione riesca. Spesso e volentieri, infatti, i conducenti sono costretti a fermare il tram per presenze “inaspettate” sulla linea: gente che passeggia con disinvoltura tra i binari, auto piazzate nei posti più impensabili, rifiuti di vario tipo ma anche addirittura banchetti, ovviamente abusivi, di frutta e verdura. Una situazione che, oltre a essere incredibile, sta cominciando a creare seri problemi come dimostra la nota inviata dalla Sis all’Amat e per conoscenza a Italconsult, Bombardier e Mosco.
Una relazione di due pagine, con tanto di foto allegate, per testimoniare gli ostacoli del tram che stanno mettendo a repentaglio la formazione dei conducenti. La Sis, in poche parole, chiede all’Amat di intervenire non solo per pulire le linee, ma anche per presidiarle e controllarle. Gli ostacoli infatti pregiudicano “la regolarità e linearità dei corsi stessi, incrementandone la durata e dovendo frequentemente provvedere a effettuare interruzioni”. La situazione più critica è all’angolo tra via Puglisi e via Amedeo d’Aosta, dove “le soste abusive sono molto frequenti e causano ripetutamente problemi al transito in sicurezza dei convogli”.
In assenza di controlli, “si rende necessario transennare costantemente i varchi più critici, ma è di tutta evidenza il disagio che si arrecherebbe al traffico veicolare cittadino”. Ma la Sis punta il dito anche contro le poche pattuglie messe a disposizione dei vigili: per 3 tram ce ne sono soltanto una o due, il che ha spesso costretto i convogli a non uscire dal deposito, il che potrebbe provocare ritardi nella programmazione. In più, secondo la Sis, le pattuglie a volte, anziché utilizzare la sede tranviaria, seguono i convogli accodandosi al traffico cittadino “con enorme spreco di tempo e ritardi nel raggiungere l’incrocio successivo per il necessario presenziamento”.
Tutto qui? No, perché servirebbe anche una campagna d’informazione per i semafori attivati in tutta la linea 1. “In assenza di una significativa sensibilizzazione dei cittadini da parte dell’amministrazione, l’appaltatore non potrà che chiedere la temporanea sospensione delle attività in corso”.