Etnaland: bruciati e "tombati" i rifiuti, indagato Russello - Live Sicilia

Etnaland: bruciati e “tombati” i rifiuti, indagato Russello

L'inchiesta della procura di Catania coinvolge anche tre dipendenti del parco acquatico di Belpasso. Foto e video.

CATANIA – Bruciavano i rifiuti di Etnaland in un terreno vicino al parco acquatico, seppellendo le ceneri dentro a una grande buca e causando un danno ambientale che, al momento, sarebbe in fase di quantificazione. Con le accuse, a vario titolo, di gestione di rifiuti non autorizzata, combustione illecita di rifiuti, incendio e inquinamento ambientale quattro persone sono state indagate dalla procura di Catania. Tra queste, secondo quanto risulta a LiveSicilia, c’è anche Francesco Russello, presidente del consiglio di amministrazione di Etnaland.

In base alla ricostruzione della magistratura catanese, a settembre 2022 i militari del nucleo operativo di polizia ambietale della Guardia costiera hanno messo i sigilli a una discarica abusiva realizzata in un appezzamento di terreno accanto al noto parco acquatico di Etnaland. Il terreno, in territorio di Belpasso, sarebbe stato di proprietà di Russello, patron di Etnaland.

Nell’area localizzata dai militari sarebbero stati “incendiati metodicamente i rifiuti prodotti dal contiguo parco acquatico di Etnaland. Sequestrati anche mille metri cubi di rifiuti assimilabili ai rifiuti solidi urbani, oltre alle attrezzature e ai mezzi utilizzati per la perpetrazione dei reati”.

L’inchiesta dei magistrati è stata avviata ad agosto, il periodo di massima attività di Etnaland, quando la guardia costiera, sorvolando il territorio, si è accorta che nell’area accanto al parco a tema c’erano delle grandi buche contenenti “considerevoli quantità di rifiuti“. L’attività di videosorveglianza ha poi fatto il resto.

Secondo l’indagine, tre dipendenti di Etnaland (adesso indagati) ogni pomeriggio, dopo avere raccolto i rifiuti del parco acquatico, li avrebbero trasportati nel terreno accanto. Quell’immondizia in parte sarebbe stata consegnata a ditte specializzate e il resto, il grosso, “con il favore delle tenebre”, sarebbe stato incendiato e seppellito “all’interno di una buca appositamente scavata nel terreno oggetto di sequestro e prospicente la discarica abusiva”.

L’area dove la spazzatura veniva accatastata e, dopo essere stata bruciata, seppellita è stata sequestrata su ordine del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania. I sigilli sono stati apposti alla spazzatura, ai mezzi e alle attrezzature. “Dai primi rilievi tecnici eseguiti – prosegue la nota della procura catanese – si è appurato che tale illecità attività di abbruciamento e intombamento dei rifiuti si è protratta per diverso tempo nel terreno oggetto di sequestro”. La cui destinazione d’uso, peraltro, sarebbe stata quella delle coltivazioni.


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