PALERMO – L’ultimo dei tre fuggitivi, evasi dal carcere Malaspina di Palermo, lo hanno arrestato nella serata domenica 13 aprile, i carabinieri del Nucleo radiomobile. Si era nascosto all’interno di un cortile dell’Università in corso Tukory.
La fuga dal Malaspina
Finisce la fuga dei tre detenuti minorenni, scappati in mattinata. Hanno utilizzato una corda ricavata con le lenzuola per calarsi dal muro di cinta. Sono un ivoriano, un tunisino e un marocchino.
Massimo spiegamento di forze
Il primo è stato acciuffato quasi subito. Non aveva fatto molta strada. Qualche centinaio di metri più in là, in piazzale Giotto, il secondo arresto. Infine la cattura del terzo minorenne. Grande spiegamento di forze dopo che era stato lanciato l’allarme. Adesso bisogna ricostruire le fasi della fuga rocambolesca e accertare cosa non abbia funzionato nei controlli nel carcere dove da mesi si registrano tensioni fra i giovani detenuti.
Fiamme in cella
È evidente che i tre fuggitivi abbiano programmato da tempo il piano per bucare le misure di sicurezza. Per uno dei tre il rientro in cella è stato segnato da un atto di violenza. Ha appiccato un incendio e per protesta ha iniziato ad inveire contro gli agenti della polizia penitenziaria tirando le suppellettili e procurandosi con oggetti taglienti ferite nel corpo.