Ex lsu, da Sala delle Lapidi| via al rinnovo dei contratti - Live Sicilia

Ex lsu, da Sala delle Lapidi| via al rinnovo dei contratti

Il provvedimento riguarda 612 dipendenti a tempo determinato.

atto di indirizzo
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PALERMO – 612 dipendenti del comune di Palermo da oggi possono dormire sonni più tranquilli. Da Sala delle Lapidi è infatti arrivato il via libera definitivo a un atto di indirizzo per il rinnovo dei contratti deciso nell’ultima Finanziaria nazionale e confermato dalla giunta Orlando.

Un atto formale ma necessario per chiudere una pratica scottante e che negli ultimi mesi ha tenuto col fiato sospeso l’amministrazione, col rischio che centinaia di ex lsu stabilizzati con fondi nazionali dovessero restare a casa mettendo in ginocchio gli uffici. “Dopo l’impegno del sindaco a dell’amministrazione a sostenere un emendamento alla legge finanziaria nazionale che autorizza la proroga in deroga, con l’atto consiliare si mette in sicurezza il futuro lavorativo dei lavoratori e il funzionamento della macchina comunale – dice il presidente di Sala delle Lapidi Totò Orlando – l’atto, proposto da me di concerto con gli uffici comunali, è stato approvato all’unanimità”.

“L’atto che oggi è stato votato mette al sicuro il futuro di 612 famiglie – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – in ogni caso l’amministrazione si è fatta trovare impreparata perché andava presentata una delibera che modificasse la precedente con cui il consiglio comunale ha deciso il divieto assoluto di assunzioni. Quella va modificata quanto prima, in questo momento l’atto di indirizzo è imperfetto. Tutto si risolverà dopo la delibera che gli uffici presenteranno nella manovra di bilancio”.

I contratti scadranno (e quindi verranno rinnovati) a scaglioni: marzo, giugno, novembre e poi nel 2015. “Con un nostro emendamento – dice Rosario Filoramo del Pd – siamo riusciti ad estendere, con effetto immediato, il processo di proroga dei contratti del personale comunale a tempo determinato anche alla categoria degli ex articolisti. Riteniamo utile che ogni sforzo venga fatto per giungere alla stabilizzazione finale dei lavoratori senza escludere alcuno. La politica della foglia di carciofo non è utile dare serenità a coloro che del reddito da lavoro dipendente fanno l’unica fonte di finanziamento. Separare e dividere i lavoratori conduce ad isolare e far restare solo qualcuno, una triste esperienza già sperimentata da alcuni precari del Comune”.

“Il consiglio comunale ha approvato un atto di indirizzo, rivolto a garantire la proroga, per altri 5 anni, dei contratti di lavoratori ex lsu, che intrattengono con l’amministrazione un rapporto di lavoro a tempo determinato – dice il vicepresidente vicario del consiglio Nadia Spallitta – si tratta di 612 dipendenti, di cui circa 200 vigili urbani, che da oltre 15 anni anni lavorano per il Comune”. “Questo provvedimento è stato approvato in attuazione di precise disposizioni di legge, che consentono, in deroga alla precedente normativa la continuità di questi rapporti di lavoro, garantendo, da un lato, i livelli occupazionali, ma altresì evitando di disperdere soprattutto una professionalità acquisita, esperienze e competenze”. “Buona parte di questi lavoratori sono tecnici, ingegneri dotati di laurea – sottolinea Spallitta- credo che quella del precariato di lunga durata rappresenti una piaga per la società, che lede la dignità e i diritti dei lavoratori e che, tra l’altro, contrasta con precise disposizioni dell’Ue, che vietano anche per gli enti pubblici la proroga di contratti a termine per oltre 36 mesi”. “Con riferimento a questo personale, il passaggio successivo – conclude – dovrà essere risolto dal legislatore e rivolto alla possibilità di una stabilizzazione di questo personale e alla ridefinizione degli orari di lavoro. Si tratta di dipendenti part time, con stipendi, tra 600-800 euro al mese, senza possibilità di progressione, scatti di anzianità e indennità, pur in presenza di mansioni equivalenti a quelle svolte da altri dipendenti comunali. In un momento di grande crisi non si può che essere soddisfatti di questa proroga, in mancanza della quale si sarebbe determinata un’ulteriore fetta di disoccupazione con gravi ripercussioni, anche, su centinaia di nuclei familiari”.

 


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