PALERMO – “Non occorre soffermarsi sulle slide esibite dal Governatore per i risultati del suo primo anno di governo per accertare il totale fallimento sul versante ‘Province’. Basta solo richiamare il contenuto del suo programma elettorale (‘Vi spiego come questa terra diventerà bellissima’) che al capitolo dedicato all’efficienza della macchina amministrativa (punto 5), testualmente recitava: ‘Adozione di una logica di riorganizzazione e potenziamento degli enti di area vasta, attribuzione di nuove competenze. Abbandonare le politiche di riduzione del personale portate avanti dal governo Crocetta, garantire un serio percorso di stabilizzazione del personale precario’. Il risultati sono sotto gli occhi di tutti”. È quanto è scritto in una nota del segretario del sindacato Csa Sicilia, Giuseppe Badagliacca, che aggiunge: “Un fallimento politico prima che economico, a causa dell’incapacità di avviare un costruttivo dialogo con il Governo Nazionale, con tutti gli enti abbandonati a se stessi, servizi che non vengono erogati e personale che, in caso di dissesto sempre più vicino, andrà inevitabilmente incontro a tagli occupazionali ed i precari (che lo stesso Musumeci aveva definito ‘figli di un Dio minore’ rispetto a quelli dei comuni) privi di alcuna prospettiva di stabilizzazione”.
“Ed in questo quadro – conclude – pare che anche all’ultima chiamata di martedì 11 per le variazioni di bilancio il Governo risulti ‘Non pervenuto’, non essendo previste nel Ddl in esame le risorse sufficienti per consentire agli enti l’approvazione del Bilancio 2018. Il Governo sta di fatto dichiarando il dissesto delle ex Province che tanto a cuore sembrava stessero a Musumeci in campagna elettorale”.