Falcone replica a Miccichè: "Le scelte spettano a Berlusconi" - Live Sicilia

Falcone replica a Miccichè: “Le scelte spettano a Berlusconi”

L'ex presidente dell'Ars sembra fare sul serio come dimostra la sua presenza ieri a Catania.
FORZA ITALIA
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CATANIA – L’affaire liste separate alle prossime amministrative tiene banco dentro Forza Italia. L’uscita del coordinatore regionale Gianfranco Miccichè, che ha rivendicato il proprio ruolo per la composizione delle liste a Catania, non è passata sotto silenzio. Non si è lasciata attendere infatti la risposta dell’assessore all’economia e coordinatore provinciale di Forza Italia, Marco Falcone. “Chi fa le liste di Forza Italia? Penso che la gente e i nostri elettori si siamo stancati delle liti da retrobottega e dei teatrini della vecchia politica contro cui, del resto, è sceso in campo fin dal ‘94 il nostro presidente Silvio Berlusconi. Sono vicende a cui guardano solo pochi soggetti, per interessi specifici. Qualcuno dovrebbe farsene una ragione”, puntualizza Falcone.

“In realtà  a Catania, a Trapani e negli oltre 120 Comuni siciliani che voteranno in primavera, l’elettorato si aspetta di sapere cosa farà Forza Italia per abbassare le tasse, per rendere più puliti e sicuri i quartieri, per realizzare le infrastrutture e facilitare la vita di imprese e famiglie. Noi siamo impegnati su questo, aggregando energie e generando entusiasmo a Catania e in tutte le altre città. Lo conferma ogni competizione elettorale degli ultimi quattro anni. Ricordo infine che sulle liste, come da sempre accade nel nostro partito, le decisioni spettano al presidente Berlusconi” risponde Falcone a Miccichè senza nemmeno nominarlo. La strada però è tutta in salita e Miccichè, che rimane il titolare del simbolo, sembra fare sul serio come dimostra la sua presenza ieri sera nella città etnea. Il coordinatore azzurro avrebbe infatti iniziato a testare la possibilità di mettere in piedi la famosa lista della discordia. Vedremo come andrà a finire soprattutto se, come si vocifera a Palazzo dei Normanni, la deroga per il gruppo miccicheiano all’Ars potrebbe non arrivare. 


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