Far West a Falsomiele| Due agguati avvolti nel giallo - Live Sicilia

Far West a Falsomiele| Due agguati avvolti nel giallo

La scena del delitto

I carabinieri hanno sentito i familiari e gli amici delle persone coinvolte nella sparatoria, quelli che si trovavano nella rosticceria e nella sala scommesse dove è avvenuto il delitto. Si cercano i collegamenti tra i due episodi, in uno dei quali ha perso la vita a Mirko Sciacchitano. I due feriti in ospedale, intanto, non forniscono elementi utili alle indagini.

Palermo, l'omicidio in via Conciliazione
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PALERMO – Un sabato di sangue avvolto nel giallo, che getta nel panico la periferia della città, sotto choc per due agguati su cui le ombre, a distanza di ventiquattro ore, sono ancora molte. In via della Conciliazione, alle spalle dell’ufficio postale di via Oreto, è il giorno della consapevolezza. In molti conoscevano Salvatore Sciacchitano, detto Mirko, il ragazzo di 29 anni rimasto ucciso nella sparatoria che ha provocato anche il ferimento di un suo amico di 17 anni. Il giovane, incensurato, si era sposato soltanto da pochi mesi con una ragazza che fa la parrucchiera ed abitava in via Alongi: nella zona, dopo l’incredulità, a farla da padrone è il silenzio.

Qualcuno racconta la propria paura, pronuncia le parole con il contagocce: “Avevamo da poco saputo quello che era successo in via dell’Allodola quando abbiamo visto arrivare le auto dei carabinieri – dice un commerciante di via Concordia -. Nel giro di poche ore il quartiere è sprofondato nel terrore, nello sconforto, in un’atmosfera da Far West che riporta al passato, quando era impossibile uscire da casa”. “Siamo distrutti – aggiunge la moglie dell’esercente – Mirko qui lo conoscevano tutti. Lo vedevamo insieme alla moglie, non avremmo mai creduto potesse succedergli qualcosa di simile”.

Sono le reazioni ad una giornata di fuoco, in cui a finire nel mirino sono state due ragazzi mai coinvolte in indagini di spessore. Sciacchitano e Luigi Cona, il 32enne gambizzato in una rosticceria quattro ore prima, avevano alle spalle soltanto qualche denuncia per resistenza e furto ed entrambi non avrebbero avuto alcun legame con Cosa nostra. Per questo le indagini dei carabinieri si concentrano sul contesto in cui i due agguati sono maturati: Falsomiele è una delle piazze dello spaccio di droga più floride in città, in cui, anche recentemente, decine di pusher e “grossisti” sono finiti in manette. Sin dall’inizio gli investigatori non hanno escluso che la sparatoria in rosticceria e l’esecuzione di Sciacchitano siano due fasi ben distinte di un regolamento di conti e che i due agguati siano, quindi, fortemente collegati. Si cercano risposte anche tramite i due feriti ricoverati in ospedale, che oggi non avrebbero ancora fornito alcun elemento utile alle indagini.

Come potremo adesso sentirci al sicuro? – Dice chi abita tra via Oreto e Falsomiele -. Qui c’è anche tanta gente perbene, ma si spara in pieno giorno, siamo tutti sotto choc”. Quei colpi di pistola rimbombano nella mente di chi è stato travolto dal putiferio, ieri: “Carabinieri, ambulanze, urla – dice un padre di famiglia di 48 anni – e tanta paura”. A lanciare l’allarme è anche il sindacato della polizia Consap: “Una giornata da dimenticare per Palermo. In particolare per quella zona che ricade nella giurisdizione del commissariato Oreto- Stazione che prossimamente verrà declassato a commissariato di serie B, in vista di un futuro depotenziamento. Con questa escalation di reati nella zona, solo in Italia si poteva pensare di declassare questo importantissimo ufficio di polizia – dice Igor Gelarda, segretario provinciale del sindacato -. Eppure è chiaro a tutti che gli uomini di questo commissariato giocano un ruolo fondamentale nel controllo del territorio di una parte della città dove la legalità sta soffocando, dove la criminalità locale e straniera, sono in forte aumento, e dove i cittadini sono sempre meno sicuri. Questi sono uomini- affermano ancora dalla Consap – che hanno un grande entusiasmo per la delicata attività che svolgono ed è incredibile che si pensi di depotenziare questo ufficio di polizia chiave per il controllo del territorio e la sicurezza di una parte della città. Inoltre – concludono – la sede che ospita questo commissariato è assolutamente inadatta e fatiscente. La Questura di Palermo ed il Ministero pensino a sistemare questo ufficio in una sede dignitosa e a potenziare la struttura mandando più mezzi e più uomini, bisognerebbe almeno duplicarli, piuttosto che depotenziarlo”.

Aggiornamento delle 19.45

Proseguono gli interrogatori al comando provinciale dei carabinieri per cercare di ricostruire quanto è successo ieri pomeriggio a Falsomiele, quartiere periferico di Palermo. Gli investigatori sono quasi certi del collegamento tra il ferimento di Luigi Cona, 32 anni, titolare della rosticceria ‘Bocconcino’ in via dell’Allodola e gambizzato, e l’omicidio, avvenuto qualche ora dopo sempre a Falsomiele, di Mirko Salvatore Sciacchitano, 29 anni, mentre Antonino Arizzi, 23 anni, è rimasto ferito.

Sono stati sentiti i familiari e gli amici delle persone coinvolte nella sparatoria e anche quelli che si trovavano nella rosticceria e nella sala scommesse in via della Concordia, dove è avvenuto il delitto. Tra le ipotesi della doppia sparatoria c’è la vendita di stupefacenti. Al momento solo un’ipotesi visto che in queste 24 ore elementi concreti non ne sono stati raccolti. Non parlano né Cona né Arizzi. In queste ore si stanno visionando le immagini riprese dalle telecamere del sistema di videosorveglianza della sala scommesse per cercare di dare un nome e un cognome ai killer che hanno fatto fuoco e ucciso Sciacchitano. Mentre chi ha sparato a Cona dentro la rosticceria sarebbe arrivato con il volto coperto,non avrebbero fatto lo stesso gli autori dell’agguato in via della Concordia. Bisogna fare in fretta per cercare di comprendere cosa sia successo: il pericolo che si possano verificare altre reazioni agli agguati è molto temuto dagli investigatori. (ANSA).

 


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