Faraone e la facoltà romena a Enna | "Quei corsi non devono partire" - Live Sicilia

Faraone e la facoltà romena a Enna | “Quei corsi non devono partire”

Davide Faraone

Il sottosegretario all'Istruzione: "La Sicilia non ha bisogno di scorciatoie per l'accesso alla professione di medico, ma di studenti che si formino in atenei qualificati". Il ministro Giannini: "Ci siamo già rivolti al prefetto"

Il caso di Medicina alla Kore
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ROMA – “L’università di Medicina rumena ad Enna. Dopo la diffida, chiediamo l’intervento del prefetto e del garante”. E’ il titolo di un post firmato da Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, su Facebook, in merito al caso dell’università di Enna, dove sono stati attivati dei corsi di Medicina in collaborazione con un ateneo romeno. “Sapete di cosa ha veramente bisogno la Sicilia in questo momento per creare condizioni di sviluppo e crescita? Di un corso universitario in Medicina organizzato da una fondazione privata in collaborazione con un ateneo rumeno senza accreditamenti e certificazioni – dice Faraone -. O almeno così pochi gattopardi continuano a credere”.

“Benvenuti in Europa. Il riferimento è chiaramente al surreale ‘caso Enna’: la Fondazione Proserpina con la partecipazione dell’Università rumena “Dunarea De Joso” di Galati, ha attivato i corsi dichiarati illegittimi a più riprese dal Ministero dell’Istruzione. Nonostante le diffide si continua ad andare avanti, in modo che definire ‘poco accorto’ è un eufemismo. Per questo abbiamo chiesto come Miur l’intervento del prefetto di Enna e dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato per bloccare le attività”.

Secondo Faraone “la Sicilia non ha certo bisogno di vie d’accesso facilitate, ma di medici ben formati e preparati. Sulla salute dei cittadini non si scherza, e soprattutto non lo si fa per tornaconto personale o per strategie consensuali. Essere ‘in Europa’ è quanto di più distante da queste logiche assistenzialistiche e conservatrici. L’isola ha bisogno di corsi certificati e garantiti, di qualità, che formino medici di qualità. È questo ‘lo spirito comunitario’ e non ha niente a che vedere con partnership dubbie”.

“Quei corsi non devono né possono partire. Lo hanno dichiarato chiaramente anche due pareri, rispettivamente della Presidenza del consiglio, Dipartimento per le politiche europee e dell’Avvocatura dello Stato. Non siamo qui a fare la guerra a un sistema universitario giusto per spirito di contraddizione. Stiamo agendo contro una proposta di offerta universitaria non lecita. Vogliamo che i ragazzi si formino in atenei qualificati. Da questo dipende il futuro del Paese”.

*Aggiornamento ore 15.04
“Abbiamo già scritto una lettera alle autorità prefettizie locali, seguendo le procedure che si devono seguire in questi casi”. Lo ha detto, a margine di un’iniziativa al teatro Argentina, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, riferendosi al ‘caso Enna’. La Fondazione Proserpina con la partecipazione dell’Università rumena ‘Dunarea De Joso’ di Galati, ha infatti attivato i corsi già dichiarati illegittimi dal Ministero dell’Istruzione.

*Aggiornamento ore 18.39

“A tutt’oggi i legali rappresentanti della cosiddetta Fondazione Proserpina non hanno provveduto a richiedere l’iscrizione nell’apposito registro istituito in Prefettura”. Lo dice il prefetto di Enna, Fernando Guida, a proposito dell’attivazione di corsi, già dichiarati illegittimi dal ministero dell’Istruzione, da parte della Fondazione Proserpina con la partecipazione dell’Università rumena ‘Dunarea De Joso’ di Galati. Il prefetto aggiunge: “Stamattina abbiamo ricevuto una lettera dal ministero dell’Istruzione che sollecita alcune istituzioni locali, tra cui la Prefettura, ad accertare eventuali interventi da assumente in sede. Posso dire che la Prefettura sta svolgendo gli opportuni accertamenti”.


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