Fase 2, tornano Ztl e strisce blu | La scelta che 'spacca' Palermo - Live Sicilia

Fase 2, tornano Ztl e strisce blu | La scelta che ‘spacca’ Palermo

Foto d'archivio

Opposizione e commercianti da una parte, Legambiente e il Comune dall'altra

Coronavirus
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PALERMO – È bastato l’annuncio per alzare un polverone: la ripartenza di strisce blu e Ztl dal 18 maggio non piace a molti, né fra i banchi di Sala delle Lapidi né fra i commercianti. Dal canto suo l’assessore alla Mobiltà e all’Ambiente, Giusto Catania, nelle scorse ore ha difeso la ripartenza della Zona a traffico limitato affermando che “non serve per fare cassa ma guarda al benessere dei cittadini e alla salute ambientale”, e alle sue parole hanno fatto eco quelle di Legambiente: “Siamo consapevoli dei problemi che la città di Palermo sta affrontando – si legge in una nota – ma è pur vero che l’interesse primario, ora più che mai, è la salute di tutte e tutti noi. Dal 18 maggio, con la riapertura degli esercizi commerciali, molte automobili ritorneranno in circolazione e ritorneremo a vedere incolonnamenti e, di conseguenza, aumento dello smog. Come ormai emerso dalla ricerca nel campo, il nuovo coronavirus trova nello smog un formidabile alleato per la sua diffusione, ed è anche per questo motivo che dovremmo accogliere in modo positivo misure come la Ztl e non osteggiarle”. Ma la scelta di non prorogare è già sotto attacco in consiglio comunale, dove diversi esponenti dell’opposizione stanno facendo quadrato.

Fra loro, oltre ai consiglieri comunali del Movimento cinque stelle (qui la notizia), c’è il capogruppo di +Europa Fabrizio Ferrandelli: da lui stamani è arrivata una mozione, aperta alla sottoscrizione di tutte le forze politiche, “per procedere con la  sospensione dei provvedimenti di limitazione del traffico, Ztl diurna e notturna, e del pagamento degli stalli per tutto l’anno 2020 – spiega –. La ritengo un’ulteriore misura per contrastare il rischio di assembramenti e agevolare le attività commerciali compromesse a seguito dell’emergenza Covid-19”. Secondo Ferrandelli, appoggiato anche dal capogruppo de I Coraggiosi Cesare Mattaliano, l’avvio della Fase 2 e le stringenti misure di sicurezza e distanziamento sociale determinano “da un lato l’esigenza di garantire la rotazione degli stalli per la sosta, e dall’altro la necessità di assicurare parcheggi prossimi alle residenze dei cittadini e delle attività commerciali per eliminare o limitare il più possibile gli spostamenti pedonali”. Il firmatario della mozione inoltre sostiene che “la riduzione del 60 per cento della capienza dei mezzi di trasporto pubblico, a seguito dell’attuazione delle misure di sicurezza, compromette di molto la richiesta di mobilità generale”.

Per Sabrina Figuccia, consigliere comunale dell’Udc di Palermo, “affermare che la decisione di ripristinare la Ztl sia strettamente connessa con il desiderio di contenimento del virus appare quantomeno grottesco. Mentre tutti i Comuni stanno cercando di trovare soluzioni per aiutare imprenditori e commercianti – continua – a Palermo invece l’amministrazione targata Orlando, in un momento così delicato, pensa solo a come scippare soldi dalle tasche dei cittadini. Ammesso, infatti, che ci sia una reale connessione scientifica fra l’inquinamento e la diffusione del virus, solo un cieco potrebbe non vedere che sono pochissimi i mezzi in circolazione”. Anche Figuccia poi si chiede: “considerate le rigide norme per il contenimento del virus che stanno giustamente prevedendo il contingentamento sui mezzi pubblici, cosa dovrebbero fare i cittadini che devono recarsi a lavoro? Il sindaco e i suoi assessori pensino a trovare soluzioni per aiutare i cittadini e non semplicemente a usarli come un bancomat”.

Parla di “colpo definitivo alle attività produttive del centro storico” il gruppo consiliare della Lega, composto da Igor Gelarda, Alessandro Anello, Marianna Caronia ed Elio Ficarra, secondo cui “piuttosto che di una mozione sarebbe il caso di una delibera di iniziativa consiliare, che ha ancor più forza, raggruppando il malessere del consiglio comunale per questa iniziativa. L’assessore Catania dimostra di essere completamente fuori dal tempo e dallo spazio”, accusano i consiglieri del Carroccio, definendo il provvedimento “esattamente il contrario di quello che hanno chiesto tutte le associazioni di categoria”. Anche il gruppo guidato da Gelarda risponde alle motivazioni “sul fatto che le polveri sottili riducono la possibilità di diffusione del virus”, considerate “risibili, non per l’affermazione scientificamente valida in sé, quanto per il fatto che già il traffico a Palermo è più che dimezzato ma anche perché la nostra città è una di quelle meno colpite dal virus in Italia. Mentre la crisi economica la sta distruggendo”.

Il coro di “no” si fa strada fino a Roma con Carolina Varchi, deputato alla Camera per Fratelli dʼItalia: “Nel mezzo della tempesta che sta devastando il tessuto commerciale della città, Orlando e Catania non sanno far altro che riattivare la Ztl — commenta il deputato palermitano —. Da mesi Fratelli d’Italia denuncia lʼinadeguatezza di questa amministrazione sempre più distante dalle esigenze dei commercianti, soprattutto quelli del centro storico. Con le norme schizofreniche su musica dal vivo e dehors, accompagnate dalla inconsistente attività del Suap — prosegue — già prima dell’emergenza sanitaria questa amministrazione aveva dato un duro colpo allo sviluppo economico della città. Oggi ci dobbiamo preparare a una crisi mai vista e ogni sindaco ha l’obbligo morale di mettere gli imprenditori nelle condizioni di lavorare. È ridicolo in questo momento sentir parlare di Ztl e zone blu”.

Sul fronte degli esercenti, anche Confesercenti Palermo si è mobilitata nei confronti della ripartenza dal 18 maggio: “Molti negozianti non riapriranno, altri dovranno adeguarsi alle misure anti Covid-19 per ripartire in totale sicurezza, ma dovranno affrontare perdite economiche drammatiche. A Palermo, alla situazione già critica si aggiungono la riattivazione della Zona a traffico limitato e quella delle zone blu, come se i commercianti non fossero già abbastanza penalizzati”. A dirlo è Francesca Costa, presidente dell’associazione di categoria che “aveva già evidenziato l’esigenza di una proroga della sospensione – dice – necessaria per non gravare ulteriormente sugli esercenti già messi in ginocchio dal lungo lockdown e per agevolare gli spostamenti  di chi deve recarsi al lavoro o acquistare beni essenziali. Quelli della riapertura saranno giorni cruciali e la fase di adeguamento sarà ancora più dura”. “Lo stop alle attività ha già provocato danni irreparabili – aggiunge Massimiliano Mangano, vice presidente vicario e responsabile dell’Area Commercio –. In città molti negozi non rivedranno la luce il 18 maggio e quelli che apriranno hanno aspettative drammatiche. Tra l’altro il ritorno della Ztl non si può giustificare con il rischio inquinamento. Molti cittadini sono in cassa integrazione, altri hanno perso il lavoro, una buona percentuale svolge le proprie attività in smart working e le scuole sono chiuse: il traffico, se ci sarà, sarà ridotto al minimo”.

E proprio sul traffico si interroga anche Legambiente, ma per motivi opposti: “Questa nuova condizione ha portato all’emergenza di un fenomeno non indifferente: sono aumentate in maniera esponenziale le vendite delle biciclette. Evidentemente per tanti motivi questa emergenza sanitaria ha modificato il concetto di spostamento verso una mobilità sostenibile – commenta l’organizzazione – e il primo è la paura del contagio. La bicicletta è infatti il mezzo che permette il miglior distanziamento. Non possiamo permetterci passi indietro e chiediamo all’amministrazione comunale di guardare in avanti con decisione. Non solo, quindi, il ripristino della Ztl, ma anche l’aumento delle piste ciclabili come auspicato durante l’incontro avuto con la giunta comunale a tema mobilità tenutosi il mese scorso”.

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