Fate il favore: sciogliete il Pd - Live Sicilia

Fate il favore: sciogliete il Pd

Nel Pd siciliano esiste una sindrome insana e distruttrice che tracima oltre la necessaria dialettica democratica. Ognuno va per conto suo. Dopo un bel po’ di strada, sarebbe necessario riconoscerlo: il Pd, inteso come partito, percorso magari da vibranti dibattiti, non c’è più, non c’è mai stato, forse. Al suo posto, regna una sommatoria di potentati, con annessi califfi. C’è una ridda di signorotti in rissa perenne per arrivare sulla tolda del comando. La violenza del pugno in faccia all’avversario garantisce pochi minuti di timone. E la rotta, di conseguenza, è disarmonica, dissennata. Il Pd è un conglomerato di sottili violenze reciproche tra gli aggregati. Diceva uno: “Il cazzotto sottolinea il concetto”. Un bel motto davvero, una massima da utilizzare, da appendere al muro. Ahi,  se solo non provenisse dal turgore ideologico del camerata Storace…

Nella confusione generale, il bene comune non interessa. Interessano (e molto) le pepite racimolate durante questa o quella guerra di corsa. Interesse la decapitazione del nemico che, quasi sempre, è un compagno di banco. Storia vecchia. Anzi, storie vecchie e decennali di un partitone che privilegia dalla notte dei tempi la lotta al coltello fra teorici alleati. Così, la vicenda del sostegno a Lombardo è l’ennesima forma di una conflittualità carsica e rugosa. Quelli che si odiano e si combattevano ieri, hanno semplicemente trovato una scusa per scannarsi oggi. Può capitare che i duellanti di una volta pugnino gomito a gomito. Non è passione, è reciproca convenienza che non esclude la stilettata alle spalle.

La classe dirigente del Pd siciliano è politicamente “bollita”. Antonello Cracolici comanda nelle stanze dei bottoni da giorni immemori. Il conflitto col segretario pro tempore è perciò un must di rito tra il padrone occulto e il rappresentante eletto. Se il segretario è un duro, sbatte la porta quasi subito. Se è un uomo come Lupo – portato alla mediazione fino all’eccesso – tenta la strada di una convivenza impossibile. Ma non era il Pd (in Sicilia, anche) l’ombra che precedeva il rinnovamento? Fate il favore: commissariatelo, scioglietelo, rottamatelo, come suggeriscono dall’Arno. E ricominciate.


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