Fatuzzo: "Depuratori? Ne faremo uno per i reflui industriali" - Live Sicilia

Fatuzzo: “Depuratori? Ne faremo uno per i reflui industriali”

Si userebbero parte dei fondi che Sidra avanza dal Comune

CATANIA – “Prima devo chiudere alcune cose importanti alla Sidra. Poi, visto il nuovo incarico, lascerò spazio ad altri. Diciamo che resterò presidente per altri quattro, sei mesi“. Il tempo di mettere in cantiere, per esempio, l’idea di un depuratore dei reflui industriali delle aziende etnee. Dopo la nomina di Fabio Fatuzzo a commissario unico per la Depurazione, la domanda era d’obbligo: quanto tempo ci metterà per andare via dalla presidenza della Sidra, la partecipata che gestisce il servizio idrico del Comune di Catania? Con l’elezione del nuovo sindaco, Enrico Trantino, le partecipate passeranno naturalmente dal percorso di definizione di nuove governance che riflettano il risultato delle urne. Ma per Fatuzzo la nomina del governo è un motivo di vanto in più. Di grande prestigio, tra l’altro.

Dall’interesse per le tubazioni a quello per le depurazioni è un attimo. Tanto più che a Catania le due cose vanno di pari passo. “Le sembra possibile che l’80 per cento della città non sia allacciata alla pubblica fognatura e scarichi direttamente in mare o sulla nostra amata pietra lavica?”, dice Fatuzzo. Un dato non certo inedito, che va guardato alla luce dei sei lotti della rete fognaria ancora da realizzare.

“Bisognerà intanto procedere con quelli – prosegue Fatuzzo – e ragionare anche sul fatto che i rup (responsabili dei procedimenti, ndr) devono essere retribuiti anche per questo genere di lavoro. S’immagini di essere un dirigente o un funzionario della pubblica amministrazione che viene incaricato di fare il rup di un progetto legato alla depurazione, per il quale non riceve alcun compenso. Con tutta la mole di lavoro che certamente avrà, a quale darà la priorità? Al lavoro da fare per l’ente locale che lo retribuisce coi soldi della collettività o al resto?”.

Lui, dice, nei prossimi mesi che passerà a Sidra tenterà di dare alla partecipata la stessa attenzione che rivolgerà al suo ruolo di commissario per la Depurazione. “C’è intanto da approvare il bilancio, e poi ci sono da fare alcuni discorsi con l’amministrazione comunale a proposito dei crediti che Sidra vanta da Palazzo degli elefanti“. A quanto sono arrivati? “Erano 44 milioni ai tempi del dissesto. Poi, tra interessi e altro, siamo arrivati a 53 milioni di euro. Quando li riceveremo, saremo in grado di usarne una parte per un importante progetto: quello di un depuratore dei reflui industriali. Ne ho già parlato con il sindaco Enrico Trantino. La zona industriale, le imprese che lì hanno sede, ne hanno bisogno. È una risposta che va data a quel tessuto produttivo”. E 53 milioni basteranno? “Ne basterà addirittura solo una parte”.

Discutere di un depuratore di reflui industriali mentre, a due passi da Catania, l’impianto IAS del polo petrolchimico siracusano resta un problema da risolvere – con un presunto disastro ambientale sulle spalle – pare quasi un azzardo. “Il mio compito come commissario riguarda la depurazione dei reflui civili, ma quello dei reflui industriali mi sembra un tema di assoluta rilevanza. Su eventuali interventi mi confronterò con il governo e con i sub-commissari”, conclude.


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