Fatuzzo ex presidente |rientra come dirigente - Live Sicilia

Fatuzzo ex presidente |rientra come dirigente

Fabio Fatuzzo, a poche settimane dalle dimissioni dalla presidenza dell'Acoset per la sentenza del processo Cenere che lo ha condannato all'interdizione dai pubblici uffici, torna in azienda da direttore generale, nominato dai sindaci dei comuni etnei. E si difende: “Adesso sono un dipendente, non un pubblico ufficiale. La condanna? Chiederò la revisione del processo”.

CATANIA- A fare contenti i sindaci di Pd, Pdl ed Mpa delle cittadine alle falde dell’Etna, non c’è solo la scelta di Giuseppe Rizzo (quota Pd) come presidente dell’Acoset. Il nuovo anno ha restituito al colosso che gestisce il servizio idrico Fabio Fatuzzo, l’ex presidente che poche settimane addietro si era dimesso (ARTICOLO) in ossequio all’interdizione dai pubblici uffici statuita dalla sentenza di condanna definitiva del processo Cenere. Quello sulle regalie ai dipendenti comunali a due giorni dal voto.

Le ultime parole famose, dopo le dimissioni, ai microfoni di LivesiciliaCatania, erano state: “Adesso devo inventarmi un lavoro”.

E così, sull’onda delle nomine crocettiane, che tra palazzo della Borsa e i Comuni montani hanno restituito ai catanesi le emozioni dei tempi d’oro di Raffaele Lombardo, sul carro, anzi sul “carrozzone” idrico è ri-salito Fatuzzo, gradito ai sindaci rappresentanti di tutto l’arco costituzionale, stavolta nella qualità di direttore generale. Un super-manager in pratica.

Non che manchino a Fatuzzo le qualità: durante la sua gestione dell’Acoset è stato riconosciuto da più parti l’inizio di un percorso di risanamento aziendale.

La questione piuttosto è d’opportunità. E’ opportuno che un presidente dimissionario per l’incompatibilità dettata dall’interdizione dai pubblici uffici, torni al timone dello stesso ente nella qualità di direttore generale? La domanda, che sorge spontanea, è stata girata al diretto interessato. “Stavolta -risponde Fatuzzo a LivesiciliaCatania- non sono un pubblico ufficiale, sono un dipendente a tutti gli effetti e lavorare è un diritto, anche dei condannati”.

Fatuzzo confida ancora, nonostante la sentenza definitiva, nella Giustizia. “Sono sicuro della mia innocenza, non ero presente nel momento in cui è stata fatta la delibera incriminata, e presenterò una querela di falso chiedendo la revisione del processo”.

Il quesito resta ancora aperto: E’ giusto che un dimissionario presidente definitivamente condannato, torni al timone della stessa azienda da direttore generale nominato?


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